Anche stamattina a Taranto
chi si è affacciato al balcone fra le 7 e le 8 di mattina ha respirato IPA
(idrocarburi policiclici aromatici) equivalenti a chi respira in una stanza con
un fumatore.
Gli IPA sono potenzialmente cancerogeni e genotossici,
possono cioè modificare il DNA che i genitori trasmettono ai figli.
Quello che sta accadendo a Taranto è che stiamo giocando con il futuro di
chi non è ancora nato.
PeaceLink ha effettuato dei test
per verificare l'impatto inquinante del fumo di sigaretta in un ambiente chiuso
e l'impatto inquinante degli IPA sull'intera città di Taranto.
La mattina presto, in
particolare fra le ore 7 e le ore 8, abbiamo verificato - utilizzando la
stessa strumentazione di ARPA - che l'intera città (e non solo il quartiere
Tamburi) si trasforma in una enorme stanza dove c'è un gigantesco fumatore.
E tutti sono costretti a respirare quell'aria. La situazione migliora
quando il vento viene dal mare, peggiora quando viene dall'area industriale e
diventa particolarmente critica quando c'è stasi di vento.
Oggi ad esempio, fra le 7.30 e le 8 di mattina, si sono
addirittura superati in alcuni momenti i 100 ng/m3.
Sono picchi che probabilmente
sfuggono alla strumentazione dell'ARPA se non è settata con una risoluzione
temporale al alta frequenza (un campionamento ogni 10 secondi per l'Ecochem PAS
2000). Se la strumentazione ARPA calcola invece medie su intervalli temporali
più lunghi questi picchi vengono inglobati nelle medie e scompaiono.
Qual è la ragione per cui i picchi si verificano proprio in
quella fascia oraria? A nostro parere e sulla base dei dati meteo consultati,
quella è la fascia oraria in cui si raggiungono i livelli più bassi per la
temperatura e quindi i fumi, raffreddandosi, si depositano sulla città formando
quella fascia grigia e nera che in tanti ci hanno segnalato con le loro foto.
I picchi proprio fra le 7 e
le 8 di mattina sono inoltre confermati, oltre che dai nostri dati, anche
dalle medie orarie che Arpa ha recentemente fornito a PeaceLink, su specifica
richiesta della nostra associazioni per la comparazione dei dati delle nostre
strumentazioni in alcune giornate critiche e per alcune centraline di
monitoraggio della qualità dell'aria.
Dunque ci sembra un dato di
fatto che fra le 7 e le 8 di mattina si verificano quei picchi che
sconsiglierebbero ad esempio di effettuare il ricambio dell'aria nelle
abitazioni o di fare attività sportiva all'aperto in alcune giornate critiche.
Da quando a Taranto stiamo fornendo dati in tempo reale le
misurazioni IPA da noi effettuate, è cresciuto a dismisura la richiesta di
informazione in tempo reale di questo tipo di informazioni. La nostra
esperienza è unica in Italia e sta diventando un progetto pilota su cui abbiamo
deciso di investire il nostro tempo e le nostre energie, e a tal fine, con un
gruppo di volontari ed ecosentinelle abbiamo realizzato quanto segue:
- il sito www.zeroipa.it
che è alla base di un progetto di citizen science e nel quale
stiamo creando una banca dati delle misurazioni effettuate;
- PeaceLink Air Monitoring: è una pagina su Facebook
dove forniamo quiotidianamente i dati delle misurazioni, in particolare
quelle delle ore mattutine;
- in contemporanea su Facebook le ecosentinelle da
diversi punti della città forniscono foto della cappa dei fumi
sulla città, in modo da incrociare in tempo reale i dati delle misurazioni
con quelli visivi.
Quello che stiamo realizzando è un esperimento unico in Italia di
monitoraggio dal basso. Tale esperimento non ha lo scopo di creare un procurato
allarme, ce ne guarderemmo bene. Vogliamo invece studiare a fondo le ragioni
per cui in alcuni periodi della giornata a Taranto si creano picchi di IPA
paragonabili a quelli a cui è esposto chi deve respirare il fumo passivo.
Per i motivi sopra spiegati e
con questo comunicato PeaceLink vuole rendere nota la lettera che è abbiamo
spedito ad ARPA e ASL:
All'ARPA Puglia
e per conoscenza alla ASL di Taranto
Oggetto: richiesta dati IPA di oggi e misure
di precauzione
Chiediamo gentilmente i dati orari degli IPA
di tutte le centraline ARPA di Taranto, comprese quelle interne dell'ILVA, e chiediamo
di sapere se i valori elevati rilevati oggi sono attribuibili all'ILVA o ad
altre sorgenti e in che percentuali.
Chiediamo se l'ARPA intende coordinarsi con la ASL per segnalare alla
cittadinanza previsioni di picchi di IPA o se intende fornire sul web un
servizio online istantaneo di comunicazione degli IPA dando anche delle
valutazioni sui livelli accettabili e su quelli invece che indicano un
inquinamento paragonabile al fumo passivo.
Diverse persone cambiano l'aria delle
abitazioni o fanno infatti attività fisica all'aperto in coincidenza con i
picchi mattutini di IPA. Ricordiamo che in questo periodo gli IPA
giungono tendenzialmente a toccare i valori più elevati dell'anno e pertanto,
per il principio di precauzione, non sarebbe sbagliato usare gli strumenti ad
alta risoluzione temporale come gli analizzatori IPA per effettuare un
controllo dei livelli di esposizione a queste sostanze potenzialmente
cancerogene.
Cordiali saluti
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
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Questa è la lettera aperta inviata. Alleghiamo una foto di
ieri e i dati registrati nella mattinata e nella tarda serata di ieri.
Nelle nostre classificazioni
della qualità dell'aria connessa agli IPA la soglia che rende pericolosa l'aria
è fissata a 40 ng/m3, equivalente al fumo passivo (area grigia); superando gli
80 ng/m3 scatta la fascia nera che equivale nelle nostre misurazioni alla
concentrazione di IPA in una vecchia auto a benzina euro2.
Il valore di 20 ng/m3
corrisponde alla media del quartiere Tamburi nel periodo 2009-2010. E' un
valore che in questi giorni viene sistematicamente superato fra le 7 e le 8 di
mattina anche a 5 chilometri dall'area industriale.
Lanciamo una proposta
realizzabile.
Perché ARPA non installa delle webcam connesse a Internet per riprendere in
tempo reale i dati del dispay dei propri strumenti di misurazione in tempo
reale degli IPA? Perché non si fa altrettanto con gli analizzatori IPA delle
centraline interne all'ILVA?
Associazione PeaceLink