In occasione dell'udienza ILVA, abbiamo deciso di effettuare
a Taranto 100 misurazioni di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) per vedere
cosa è cambiato rispetto al periodo al 2010, anno in cui sono cominciate le
indagini sulle emissioni cancerogene dell'ILVA che hanno portato all'imminente
processo.
Le misurazioni sono state effettuate con l'analizzatore
portatile Ecochem PAS 2000, lo stesso in dotazione di ARPA Puglia.
I risultati sono sconfortanti: il 92% delle misurazioni hanno
superato il valore di 20 nanogrammi a metro cubo. Tale valore rappresenta la
media degli IPA del 2010 misurata appunto dall'ARPA con l'Ecochem PAS 2000 nel
quartiere Tamburi.
La cosa ancora più grave è che
tali valori elevati sono stati riscontrati a 50 chilometri dall'area ILVA in
una zona priva di interferenze del traffico.
La spiegazione?
Oggi il vento proviene da NW (nord-ovest), ossia dall'area
industriale dove è attualmente ancora in funzione l'ILVA.
Una consistente quantità di IPA si riversa in questo momento
sulla città.
Si allega la tabella dei venti di oggi e i dati delle
misurazioni IPA.
Legenda dei dati allegati
L'area di aria pessima (colore viola) va da 21 ng/3 a
40 ng/m3 e corrisponde al 51% delle misurazioni.
Quella pericolosa (colore grigio) comprende i valori superiori a 40
ng/m3 che corrispende al "fumo passivo in un locale chiuso: 41% delle
misurazioni.
L'8% delle misurazioni (colore
rosso, aria cattiva) comprende valori fra i 16 e i 20 ng/m3.
Gli IPA sono potenzialmente cancerogeni e genotossici,
ossia possono modificare il DNA che i genitori trasmettono ai figli.
Dalle stime dei quantitativi di emissioni attuali,
effettuate da PeaceLink con un modello matematico ARPA, il 99,4% degli IPA
emessi a Taranto potrebbe provenire dallo stabilimento ILVA.
Nel 2010, secondo le stime ARPA
che generarono il vivo disappunto dell'ILVA, gli IPA di provenienza ILVA erano
il 99,8%.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink