giuseppe.corriero@uniba.it
giuseppeantonio.mastronuzzi@uniba.it
Bozza
Oggetto:
Ringraziamento per i suggerimenti e la disponibilità concessaci in occasione
dell’incontro accordatoci in data 30.09.2014 per la costituzione del gruppo
interdisciplinare finalizzato alla realizzazione della collana editoriale “LE
PERLE AMBIENTALI DEL GOLFO DI TARANTO: PUGLIA, BASILICATA E CALABRIA”.
Egregio
Professore,
Le siamo grati, in uno con il Presidente dell’Endas Puglia Giovanni
Cristofaro, per aver concesso l’incontro con la delegazione impegnata a
realizzare la collana editoriale dal titolo: “LE PERLE AMBIENTALI DEL GOLFO DI
TARANTO”
La collana si prefigge lo scopo di catturare l'interesse e le aspettative dei
nuovi turisti cinesi sempre più acculturati e desiderosi di viaggi
esperienziali, così come evidenziato dai Proff. Pierfelice Rosato e
Silvia Gravili in: “Libro bianco sul turismo cinese in Italia” a cura di
Giancarlo Dall'Ara e Kurt Groetch, 2014.
In particolare, in tale lavoro, gli autori
classificano i turisti cinesi , in
considerazione dell’età, della cultura e della disponibilità economica, in:
·
estimatori di
vasi;
·
segmenti dei
coccodrilli di fiume;
·
aquiloni di
lunga corda.
La
ringraziamo per averci fatto dono del Suo impegno a coordinare il gruppo di
lavoro interdisciplinare che sarà chiamato a realizzare: “Le Perle ambientali del
Golfo di Taranto: Puglia, Lucania e Calabria” e per averci suggerito di
contattare, a suo nome, i Proff. Giuseppe Mastronuzzi e Giuseppe Corriero, cosa
che faremo nei prossimi giorni. Se otterremo, coma tutti auspichiamo, il loro
coinvolgimento, allora sarebbe opportuno stabilire una data per riunire il
gruppo di lavoro.
In
tale circostanza, sarebbe necessario stabilire cosa, come, da dove iniziare e
per chi narrare, tenendo presente che ogni documentario sarebbe soprattutto
indirizzato ad attrarre la nuove generazioni di turisti cinesi: esiste,
infatti, una domanda sempre crescente interessata a scoprire l'Italia
attraverso luoghi presidio dell’Unesco, città “minori” di antico impianto e
civiltà e comprensori riconoscibili nei paesaggi naturali e colturali.
Nell’arco Jonico si possono iscrivere a pieno titolo tre siti Unesco Patrimonio
dell'Umanità, condizione –questa- indispensabile per essere attrattivi verso i
turisti cinesi: i Trulli di Alberobello, i Sassi di Matera e Castel del
Monte.
L’”ambizione” editoriale è di
dar vita ad una collana di documentari per rappresentare, in chiave turistica e
culturale, le ricchezze delle tre Regioni che insistono sulle sponde del Golfo
di Taranto.
I documentari della collana
partiranno dagli scorci ambientali più suggestivi che rappresentano i biotipi
più significativi dei parchi nazionali, regionali ed aree protette del
Distretto Turistico dell’Alto Jonio Occidentale (da Taranto a Crotone) per poi inglobare
il complesso agrario antropizzato e urbano, nonché i giardini etno – botanici
come i “Giardini del vecchio di Còrico” in fase di progettazione ed
allestimento.
I “Giardini del vecchio di
Còrico” si candidano ad essere strutture avanzate di educazione ambientale a
gestione partecipata, inclusiva e intergenerazionale, connesse a compendi
agrituristici o insistenti nella “città costruita”.
In particolare, i “Giardini
del vecchio di Còrico” sono strutture di nuova concezione funzionali alla
salvaguardia e ridiffusione delle cultivar di specie vegetali legnose ed
erbacee autoctone in pericolo d’estinzione. Questi giardini etnobotanici
saranno, nel contempo, sentinelle ed ambasciatori della biodiversità e luoghi
di educazione ambientale per riscoprire il buon cibo con un approccio olistico
diacronico e sincronico, nonché strumento per comprendere e comunicare il
contesto antropico di riferimento.
Il tale ambito, i
documentari che si andranno a realizzare dovranno cercare di cogliere il
“genius loci” del territorio: comprendere i luoghi, le persone, i fatti, il
modo di essere e di essere stati artefici di modelli di civiltà. Luoghi che
meritano di essere interpretati, preservati per il futuro, per noi e per tutti
coloro i quali vorranno conoscere la nostra storia. I nuovi visitatori, come
dimostra la tendenza del turismo cinese, avranno voglia di cercare e di vivere
il viaggio quale nuova esperienza antropologica, gratificante e memorabile: il
viaggio quale occasione di riflessione e di confronto utile per arricchire la
propria personalità ed il proprio progetto di vita.
Ogni documentario cercherà di
presentare il luogo ed il suo contesto in spirito di verità per essere
compreso non solo da noi, ma anche da persone di cultura diversa, come quella
cinese intrisa di Taoismo, Confucianesimo e Buddismo e di cinquemila anni di
esperienza di vita sociale e politica.
Ai visitatori cinesi, una
volta giunti sui nostri lidi, oltre che ad offrire una accoglienza adeguata,
sarà utile fornire strumenti per “stuzzicare” la loro curiosità con l’assaggio
della dovizia di prodotti enogastronomici di mare e di terra del Golfo di
Taranto, evidenziando il contributo della scuola pitagorica, la prima che -in
modo compiuto e con successo- ha teorizzato e messo in pratica il rapporto
fecondo tra cibo e sport, cibo e gusto, cibo e salute. Questa esemplare lezione
non si è persa nonostante le tumultuose vicende storiche che hanno riguardato
il nostro territorio: si è saputo, almeno per quanto riguarda il cibo,
preservare ciò che era utile buono e desiderabile. La gastronomia pitagorica, generazione
dopo generazione, è arrivata fino a noi preservando vitalità, personalità e
contemporaneità, attraverso l’impegno a fare e a saper fare in sintonia con il
respiro ritmato e lungo della natura. In tal modo si è integrato e raccordato il
vecchio con il nuovo sapendosi rinnovare senza autodistruggersi: in tal modo, noi
oggi possiamo godere in proprio e donare ai turisti un’offerta enogastronomica diversificata
e attrattiva, potendo disporre di “piatti da commozione” che ci sono stati
lasciati in eredità dal simposio, dal convivio, dal monachesimo, dalla
gastronomia dei pastori della transumanza e delle masserie.
Per esigenza della
Municipalità di Taranto, la Collana dovrebbe partire dal Parco Regionale della Palude
la Vela, gestito con competenza e passione dal Wwf Taranto, e dalle aree
contigue che sono emblematiche della Chora Tarantina, così come è stato messo
in evidenza da:
- L’opera “Il Castello Aragonese
di Taranto in 3D nell’evoluzione del paesaggio naturale”, di Giuseppe
Mastronuzzi, Maurilio Milella, Cosimo Pignatelli, Arcangelo Piscitelli, Paolo
Sansò, edito nel 2014 dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, con il
richiamo particolare al sito geologico denominato falesia del “Fronte”, collocato
sul secondo seno del Mar Piccolo, contiguo alla Palude La Vela e incluso nel Compendio dell’Aeronautica Militare. Questo sito geologico ha le
caratteristiche per diventare un geo-sito di interesse mondiale, che gli autori
propongono di denominare “Tarantiano” utile alla lettura e all’interpretazione
di fenomeni su scala regionale e mondiale relativi alla stratigrafia del
Pleistocene superiore. (Cfr. il capitolo “Evoluzione naturale del paesaggio
di Taranto”).
- Il saggio “Gravine e Tratturi,
pascoli e campi di Crispiano. Letteratura, economia, storia” . di Giorgio
Sonnante , Antonio Dellisanti Editore s.r.l., 2013
- “Lessico marinaresco tarantino
e delle principali piazze marittime italiane e mediterranee (Fauna, Flora,
Molluschicoltura, Arte marinara)”, di Michele A. Pastore, Nicola Gigante,
Congedo Editore, 2012;
- tesi di laurea sperimentale di
Adriano Fonzino “Bioaccumulazione di idrocarburi policiclici
aromatici (IPA) in isopodi detritivori da terreni contaminati: ruolo
dell'azione di fitorimediazione di Phragmites australis” discussa
all’Università del Salento nell’anno accademico 2009, relatori il Professore di
Ecologia Giorgio Mancinelli e la Professoressa di Chimica Organica Erbana Epifani
-
Armando
Palma e Mauro Mazzei (IASI-CNR), “Confronto mediante analisi multivariata di due immagini bi-temporali (1940 e 2010) del primo
seno del Mar Piccolo”, articolo
pubblicato in Atti della Sixth International Conference on Advanced Geographic
Information Systems, Applications, and Services, Barcellona, marzo
2014.
- Giancarlo Dall’Ara e Kurt
Grotsch, “Libro bianco sul turismo Cinese in Italia”, 2014, Chinese
Friendly Italy;
- L’Amministrazione
Comunale di Taranto in data 09/07/2012 pubblicava il Bando di Gara per la
redazione del Piano del Parco Palude la Vela e relativa VAS, relativo regolamento
e piano economico e sociale. Aggiudicataria dell’incarico è risultata la RTI “AmbienteItalia srl”.
Il piano è stato redatto a firma
dell’arch. Giovanni Cafiero. Su questa area insistono –su una superficie di
circa 40 ettari- le strutture dismesse dell’Ajvam Spa considerate
d’interesse pubblico per il suo intrinseco valore ambientale,
paesistico e storico culturale a tutto vantaggio del ruolo della
Riserva come Eco Museo del Mar Piccolo e Mar Grande. A tal fine va
considerato che i
manufatti dell’Ajvam S.p.a., una volta ristrutturati, hanno tutte le caratteristiche
per diventare sede idonea sia per l’ecomuseo- ai sensi della Legge Regionale 6
Luglio 2011, n°15 Istituzione degli eco-musei della Puglia”- sia per
esplicare la funzione di Centro di Esperienza (CE-Centro di Esperienza), accreditato
dal "Sistema Regionale INFEA" ai sensi della DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
17 luglio 2007, n.1178
La
ringraziamo per la disponibilità che ci offre nell’implementare questo
documentario da cui partire per la riscoperta della vera Chora Tarantina dalla
foce del Galeso al Monte Trazzonara (Aulon).
L’elaborazione
del documentario inserirà alcuni aspetti dei giardini del vecchio di Corico,
viciniori alla riserva, realizzati all’interno del Relais Histò, in particolare
nel relitto del giardino settecentesco in cui insistono alcuni patriarchi
vegetali di cultivar autoctone di fico, mandorlo, pero, limone, melograno,
giuggiolo, carrubo, con la presenza diffusa di edera a coprire i muri a secco e
ampi tratti delle pareti a strapiombo sulla gravina antistante il compendio. Vogliamo
ricordare, a questo proposito, che il percorso progettuale della catena dei
giardini del vecchio di Còrico, ha come finalità precipua quella di salvare i
patriarchi vegetali preesistenti, di propagarli e di selezionare i semi di
ortaggi delle produzioni di stagione, di cultivar etnobotanici autoctoni del
Golfo di Taranto, in modo da avere frutta e verdura, come prodotta dal “
Coricius Senex”.
Ogni
documentario terrà presente quanto previsto dalla Commissione Europea del
Paesaggio del 20 Ottobre del 2000, il Piano Paesistico Regionale PPTR delle tre
Regioni del Golfo di Taranto, in cui il paesaggio viene considerato quale
rappresentazione della storia dei luoghi nella loro evoluzione e come è stato
tramandato, da una generazione all’altra, dalla memoria individuale e
collettiva, individuandone i punti di forza in uno con quelli di criticità per
adeguarsi alle nuove esigenze.
Per
questo motivo, ogni documentario sarà funzionale alla valorizzazione dei beni
naturali, ambientali, monumentali e storico culturali, del fare e saper fare
dell’artigianato di qualità in considerazione del fatto che le maggiori attività
produttive del territorio sono di piccole e media entità, ragion per cui i
prodotti non possono essere pubblicizzati secondo le logiche delle grandi
imprese multinazionali. Ogni documentario sarà impostato con approccio
olistico, spirito glocal, interattivo e smart, incorporando i valori materiali
e immateriali del territorio (dai patriarchi vegetali di cultivar autoctoni, ai
siti e ai reperti archeologici, ai centri storici, ai brani di letteratura
antica e moderna, fino alle testimonianze di viaggiatori del passato e
contemporanei).
In
tal modo, si cercherà di cogliere il nesso tra i luoghi, le attività
produttive, le persone e la loro storia e la loro cultura.
I
documentari dovranno avere la duplice finalità d’indurre una conoscenza
approfondita dei beni ambientali e naturali da parte dei residenti e di
lumeggiare le nuove ragioni per un viaggio nel Golfo di Taranto. È indubbio che
la storia, l’arte, l’ambiente, la natura e l’enogastronomia, sono gli assi
portanti su cui si poggia la fuga dalla quotidianità dell’ovvio del già visto.
Il
turismo è un settore in crescita esponenziale ma con diversi trend nelle zone e
con diverse aspettative di fruizione. La letteratura più accreditata
sull’argomento ci informa che il turismo rappresenta un asset strategico per il
nostro paese: dal 2006 al 2014 è sceso dal 12% al 10.4% del PIL, con
occupazione di 2.6 milioni di persone e un’economia da 159.6 miliardi di euro.
Di
qui la necessità di prepararci per tempo e creare un offerta innovativa e
diversificata di proposte turistiche e di nicchie originali ed attrattive.
Siamo
contenti, gentile Professore, che lei abbia condiviso i nostri percorsi
progettuali
La
ringraziamo ancora per l’incoraggiamento, e la sua disponibilità: dopo
l’incontro del gruppo di lavoro con il Prof. Giuseppe Corriero ed il Prof.
Giuseppe Mastronuzzi, su iniziativa di alcuni Consiglieri comunali, come gesto
simbolico di piena assunzione di responsabilità del possesso del bene comune,
per preservarlo e valorizzarlo, sarà celebrata –molto probabilmente- una
riunione in trasferta dello stesso Consiglio Comunale nell’area del Parco
Regionale La Vela. Tale occasione sarà propizia per invitare i Presidenti dei
Consigli Comunali dei Comuni del Golfo di Taranto a partire da quello di
Matera, città della Cultura Europea 2019, nonché le delegazioni delle
istituzioni scolastiche, a significare che il bene ambientale è bene comune e
di interesse intergenerazionale. Infine, per tale importante evento, saranno
invitati i Presidenti dei Consigli Regionali delle tre Regioni.
Appena
avremo contattato i due professionisti da Lei indicatici, le daremo immediata comunicazione.
Rinnoviamo
il ringraziamento per la suo interessamento e le inviamo i più cordiali saluti.
Angelo
Candelli
Fabio
Millarte