Accolto un
emendamento dell’Università di Bari per il tramite del deputato pugliese
L’Abbate (M5S). La legge, approvata dalla Commissione Agricoltura alla Camera,
è ora bloccata nella Commissione Bilancio guidata dal Presidente Boccia (PD)
La tutela della biodiversità
ha ormai assunto finalmente un’importanza strategica in campo
internazionale, europeo e nazionale. La tutela e la valorizzazione della
diversità biologica sono, infatti, elementi fondamentali per l’alimentazione e
l’agricoltura. Pertanto è universalmente riconosciuta la necessità di
attivare ogni possibile azione al fine di limitare i fenomeni di
spopolamento delle campagne e preservare i territori da fenomeni di
inquinamento genetico e di perdita del patrimonio genetico. Solo nel continente
europeo sono minacciati il 42% dei mammiferi, il 15% degli uccelli e il 52%
dei pesci d’acqua dolce e quasi 1.000 specie vegetali, molte delle quali in
via di estinzione. La biodiversità è il capitale naturale che consente la
sopravvivenza delle specie e pertanto della nostra stessa vita. Al mondo vi
sono ben 75.000 specie commestibili ma meno della metà (30.000) sono utilizzate
per l’agricoltura: a fronte di ciò, l’alimentazione mondiale oggi si basa su
appena 30 specie vegetali e, tra queste, solo 3 (riso, mais e grano) forniscono
più del 60% del fabbisogno calorico.
Il futuro della biodiversità
agraria e del suo pieno utilizzo per migliorare le condizioni di vita nel
pianeta è un obiettivo fondamentale in tutte le società moderne, ma non
è di facile attuazione: servono impegni di lungo periodo da parte dei
governi e delle agenzie internazionali, volti a sostenere strategie di
pianificazione agricola che concilino, da una parte, le esigenze di sviluppo
economico (ad esempio l’impiego di coltivazioni e pratiche colturali più
produttive), con altre di carattere sociale (come la promozione di diete più
bilanciate e sane grazie a un uso migliore della biodiversità), ambientale
(pratiche sostenibili e a basso impatto sul territorio) o culturale (salvaguardia
della tradizione alimentare locale e delle colture associate), garantendo
comunque la sicurezza alimentare.
Con questo obiettivo è stata
approvata in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati la proposta di
legge, a prima firma Cenni (PD), per istituire un sistema nazionale per la
tutela e la conservazione della biodiversità agraria e alimentare, al fine
di tutelare e valorizzare le risorse genetiche locali dal rischio di estinzione
e di erosione genetica. L’istituzione di un “impianto” che consenta il
raccordo e la messa in rete delle informazioni disponibili a livello
territoriale è, infatti, cruciale per la trasmissione delle conoscenze.
Oltre agli itinerari della biodiversità, alle comunità del cibo e della
biodiversità ed all’istituzione di una giornata dedicata al tema (prevista per
il 22 maggio di ogni anno), la proposta di legge prevede la creazione di un
Fondo per la tutela della biodiversità.
E, proprio su questo tema, si
può registrare un successo tutto pugliese. Grazie al raccordo tra l’Università
di Bari ed il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), infatti, è stato
approvato un emendamento che permetterà di utilizzare parte di questo fondo
per sostenere gli enti pubblici impegnati, esclusivamente ai fini
moltiplicativi, nella produzione e conservazione di sementi di varietà di
conservazione a rischio estinzione o erosione genetica.
“In Italia c'è una forte
richiesta di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare
– dichiara Pietro Santamaria, ricercatore del Dipartimento di Scienze
Agro-Ambientali e Territoriali dell’Uniba, coordinatore del progetto integrato
regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” – l'emendamento
approvato consente di sviluppare un servizio pubblico per la conservazione e la
moltiplicazione della biodiversità vegetale. Se la Puglia saprà sfruttare
questa occasione, potremo finalmente produrre seme per moltiplicare le nostre
pregiate varietà locali, ad esempio, 'Carota gialla e viola di Polignano',
'Cipolla rossa di Acquaviva', ‘Carota di Tiggiano', 'Cavolo riccio', ‘Mugnuli',
per tutelarle dal rischio di estinzione e di erosione genetica”.
“Un ottimo risultato di
sinergia tra territorio e Parlamento, l’ennesima dimostrazione che se si vuole,
si può cambiare l’Italia assieme – dichiara il deputato pugliese
Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – La
nostra valutazione del provvedimento è, nel suo complesso, positiva poiché
rappresenta un primo passo verso la regolamentazione della conservazione e
della tutela della biodiversità, di interesse prioritario per la sopravvivenza
degli ecosistemi e delle forme di vita, compresa la nostra. Tuttavia, durante
l’esame in commissione, abbiamo fortemente criticato l’impianto del sistema di
tutela delineato, visto anche il fondato timore della creazione di nuovi
poltronifici costituiti da personale incompetente e politicizzato quando è
necessario dare spazio a professionisti ed esperti.
Abbiamo avanzato, dunque, una serie di proposte migliorative che in parte sono
state accolte, come nel caso dell’emendamento al Fondo. Purtroppo, però – conclude
L’Abbate (M5S) – ora la proposta di legge è bloccata in Commissione
Bilancio dal Presidente Francesco Boccia (PD) per le coperture finanziarie.
Confidiamo che completi il suo iter, riservandoci di proporre altre modifiche
migliorative al testo”.