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AGRICOLTURA: SUCCESSO PUGLIESE NELLA PROPOSTA DI LEGGE SULLA BIODIVERSITÀ
sabato 8 novembre 2014

da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate




Accolto un emendamento dell’Università di Bari per il tramite del deputato pugliese L’Abbate (M5S). La legge, approvata dalla Commissione Agricoltura alla Camera, è ora bloccata nella Commissione Bilancio guidata dal Presidente Boccia (PD)

 

La tutela della biodiversità ha ormai assunto finalmente un’importanza strategica in campo internazionale, europeo e nazionale. La tutela e la valorizzazione della diversità biologica sono, infatti, elementi fondamentali per l’alimentazione e l’agricoltura. Pertanto è universalmente riconosciuta la necessità di attivare ogni possibile azione al fine di limitare i fenomeni di spopolamento delle campagne e preservare i territori da fenomeni di inquinamento genetico e di perdita del patrimonio genetico. Solo nel continente europeo sono minacciati il 42% dei mammiferi, il 15% degli uccelli e il 52% dei pesci d’acqua dolce e quasi 1.000 specie vegetali, molte delle quali in via di estinzione. La biodiversità è il capitale naturale che consente la sopravvivenza delle specie e pertanto della nostra stessa vita. Al mondo vi sono ben 75.000 specie commestibili ma meno della metà (30.000) sono utilizzate per l’agricoltura: a fronte di ciò, l’alimentazione mondiale oggi si basa su appena 30 specie vegetali e, tra queste, solo 3 (riso, mais e grano) forniscono più del 60% del fabbisogno calorico.

 

Il futuro della biodiversità agraria e del suo pieno utilizzo per migliorare le condizioni di vita nel pianeta è un obiettivo fondamentale in tutte le società moderne, ma non è di facile attuazione: servono impegni di lungo periodo da parte dei governi e delle agenzie internazionali, volti a sostenere strategie di pianificazione agricola che concilino, da una parte, le esigenze di sviluppo economico (ad esempio l’impiego di coltivazioni e pratiche colturali più produttive), con altre di carattere sociale (come la promozione di diete più bilanciate e sane grazie a un uso migliore della biodiversità), ambientale (pratiche sostenibili e a basso impatto sul territorio) o culturale (salvaguardia della tradizione alimentare locale e delle colture associate), garantendo comunque la sicurezza alimentare.

 

Con questo obiettivo è stata approvata in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati la proposta di legge, a prima firma Cenni (PD), per istituire un sistema nazionale per la tutela e la conservazione della biodiversità agraria e alimentare, al fine di tutelare e valorizzare le risorse genetiche locali dal rischio di estinzione e di erosione genetica. L’istituzione di un “impianto” che consenta il raccordo e la messa in rete delle informazioni disponibili a livello territoriale è, infatti, cruciale per la trasmissione delle conoscenze. Oltre agli itinerari della biodiversità, alle comunità del cibo e della biodiversità ed all’istituzione di una giornata dedicata al tema (prevista per il 22 maggio di ogni anno), la proposta di legge prevede la creazione di un Fondo per la tutela della biodiversità.

 

E, proprio su questo tema, si può registrare un successo tutto pugliese. Grazie al raccordo tra l’Università di Bari ed il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), infatti, è stato approvato un emendamento che permetterà di utilizzare parte di questo fondo per sostenere gli enti pubblici impegnati, esclusivamente ai fini moltiplicativi, nella produzione e conservazione di sementi di varietà di conservazione a rischio estinzione o erosione genetica.

 

In Italia c'è una forte richiesta di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentaredichiara Pietro Santamaria, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Uniba, coordinatore del progetto integrato regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia”l'emendamento approvato consente di sviluppare un servizio pubblico per la conservazione e la moltiplicazione della biodiversità vegetale. Se la Puglia saprà sfruttare questa occasione, potremo finalmente produrre seme per moltiplicare le nostre pregiate varietà locali, ad esempio, 'Carota gialla e viola di Polignano', 'Cipolla rossa di Acquaviva', ‘Carota di Tiggiano', 'Cavolo riccio', ‘Mugnuli', per tutelarle dal rischio di estinzione e di erosione genetica”.

 

Un ottimo risultato di sinergia tra territorio e Parlamento, l’ennesima dimostrazione che se si vuole, si può cambiare l’Italia assiemedichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla CameraLa nostra valutazione del provvedimento è, nel suo complesso, positiva poiché rappresenta un primo passo verso la regolamentazione della conservazione e della tutela della biodiversità, di interesse prioritario per la sopravvivenza degli ecosistemi e delle forme di vita, compresa la nostra. Tuttavia, durante l’esame in commissione, abbiamo fortemente criticato l’impianto del sistema di tutela delineato, visto anche il fondato timore della creazione di nuovi poltronifici costituiti da personale incompetente e politicizzato quando è necessario dare spazio a professionisti ed esperti. Abbiamo avanzato, dunque, una serie di proposte migliorative che in parte sono state accolte, come nel caso dell’emendamento al Fondo. Purtroppo, peròconclude L’Abbate (M5S)ora la proposta di legge è bloccata in Commissione Bilancio dal Presidente Francesco Boccia (PD) per le coperture finanziarie. Confidiamo che completi il suo iter, riservandoci di proporre altre modifiche migliorative al testo”.

 

 




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