ANNUNCIATE
NUOVE INIZIATIVE contro lo SBLOCCA ITALIA per
RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul
PETROLIO
NON
SI ESCLUDE UN RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
Domenica 19.10.2014, ad Altamura ha avuto luogo la 5^ assemblea
della Rete SALVA L'ACQUA che riunisce comitati e gruppi attivi pugliesi e
lucani che operano in diversi contesti, ma hanno tutti a cuore il diritto
all'Acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune per eccellenza. All'odg
l'allerta suscitata dagli ultimi sviluppi legislativi che, con il decreto
“Sblocca-Italia” creano le condizioni per ulteriori catastrofi ambientali
inevitabili laddove le leggi del mercato e del profitto hanno il sopravvento
sulla salvaguardia della salute, della terra nella quale viviamo e delle
persone stesse.
“In tutta Italia sono centinaia i Comitati e le Associazioni
che si stanno opponendo a qualunque trivellazione, in mare e sulla terra
ferma, consapevoli dei grandissimi rischi sanitari, sociali ed ambientali
derivanti dall’oro nero (sic!) e che restano a carico delle Comunità. Noi
siamo parte attiva di questa decisa opposizione”.
Diversi sindaci lucani stanno facendo rete per cercare di arginare
la deriva verticistica e deregolamentatrice del governo Renzi che
con il decreto (che diventerà legge il prossimo 12 novembre) Lo stesso
provvedimento definisce “strategiche” e quindi incompatibili con le
“lungaggini burocratiche”, le trivellazioni, ignorando gli effetti devastanti
che le attività estrattive e di lavorazione del petrolio hanno ed avranno su un
ecosistema delicato com'è quello della Basilicata.
“L'acqua lucana disseta (e non solo) anche i pugliesi, ecco
perché durante l'ultima l'assemblea la Rete APPULO-LUCANA ha messo in cantiere
una serie di iniziative volte a sollecitare i governi regionali di Puglia e
Basilicata affinché chiedano il rispetto della propria prerogativa in materia
di tutela del territorio e della salute”.
I governi di Puglia e Basilicata saranno chiamati in causa con la
richiesta che presentino ricorso alla Corte Costituzionale. Verranno
corresponsabilizzati anche i sindaci pugliesi: non si può pensare di lasciare
soli i primi cittadidi lucani. Il sindaco ha il compito di tutelare la salute
dei concittadini con una delibera di consiglio o di giunta, con altro atto
pubblico può lanciare un messaggio chiaro al governo nazionale: L'ACQUA VIENE
PRIMA DEL PETROLIO – LA SALUTE E LA VITA STESSA VENGONO PRIMA DEI SOLDI.
La nostra protesta raggiungerà anche i parlamentari tra i quali
non mancano coloro che predicano bene (in campagna elettorale) e razzolano male
in Parlamento. “Per ottenere il rispetto dei nostri diritti (all'acqua, ad
un ambiente salubre, alla salute) non esiteremo, infine, a rivolgerci alla
Corte di Giustizia Europea”
23.10.14
Perché si scrive
salva l'acqua
e si legge salva la
vita
Rete APPULO-LUCANA
Salva l'ACQUA
Comitato Pugliese
AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, Movimento ilGrillaio Altamura,
QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass.
Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica
Basilicata, Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo,
AcquaBeneComune Lecce, AcquaBeneComune Brindisi