Era il 4 novembre 2013 quando il Comitato “Taranto LIDER”
presentava ufficiale richiesta di adozione di una legge che prevedesse una
reale e concreta tutela per le donne affette da endometriosi, donne dimenticate
dalla società e perse tra gli ospedali italiani e i centri di procreazione
medicalmente assistita, con il sostegno dell’Ordine dei Medici di Taranto,
dell’ISDE Taranto – Associazione Medici per l’Ambiente, il supporto scientifico
della Dott.ssa Annamaria Moschetti e il Dott. Agostino Di Ciaula, e l'associazione
“Passeggino Rosso” di Brindisi. Richiesta presentata al Presidente Vendola,
all’Assessore alla Sanità, alla Giunta e al Consiglio regionale pugliese.
Una
legge che ritenevamo indispensabile alla luce dell’elevato rischio ambientale e
sanitario esistente in diverse zone della Regione Puglia, Taranto e Brindisi in
primis.
Ricordiamo
che nel formulare la richiesta siamo stati supportati dall'associazione
"Endometriosi Friuli Venezia Giulia" nella persona di Sonia Manente,
pioniera in questo campo.
La
consigliera Anna Rita Lemma si prese carico di presentare tale proposta di
legge in Commissione Sanità ed oggi, 30/9/2014 il Consiglio regionale l'ha
approvata con voto unanime. La regione Puglia, diviene dunque, dopo il Friuli,
la seconda regione in Italia ad aver approvato una legge a tutela delle donne
affette da questa terribile patologia. Questo comporterà:
1) L’istituzione
del Registro e dell’Osservatorio regionale dell’Endometriosi.
2) La pianificazione
da parte dell’Assessorato regionale alla salute di attività formative e di
aggiornamento sull’endometriosi destinate al personale medico, paramedico
operante presso le strutture ospedaliere ed i consultori familiari.
3) La promozione
di campagne informative e di sensibilizzazione sulle problematiche relative
all’endometriosi. Le campagne saranno dirette a diffondere una più diffusa
conoscenza dei sintomi della malattia, soprattutto nelle scuole, così da
favorire il ricorso ad una diagnosi precoce e corretta della malattia e
prevenire l’infertilità ad essa correlata nonché la consapevolezza che la
stessa sia una malattia cronica ed invalidante tanto da dover essere
riconosciuta come malattia sociale."
Le
istituzioni prendono finalmente coscienza della realtà agendo concretamente
grazie al lavoro e alla tenacia di un gruppo di cittadini fermamente convinti
che la lotta per la tutela dei diritti dei più deboli non è mai tempo perso, ma
valore aggiunto alla crescita della società.
La
palla passa ora al Ministro Lorenzin affinché, al più presto, firmi il decreto
attuativo delle nuove tabelle INPS per l'invalidità, ed istituisca il Registro
Nazionale dell'endometriosi. Esortiamo altre regioni a prendere esempio dalla
Puglia.
Da parte nostra tutto l’impegno a vigilare affinché la legge
non rimanga solo sulla carta, auspichiamo che "il congruo fondo"
riservato all'attuazione della legge porti frutti concreti ed utili per
un’efficace tutela delle donne affette da endometriosi.