COMITATO 12 GIUGNO, FAMILIARI VITTIME DEL LAVORO DI TARANTO
sabato 27 settembre 2014
comunicato stampa
Ancora morti sul
lavoro. A Rovigo altri quattro, a Prato, un anno fa altri sette, ieri ancora
due. Il solito rumore mediatico per qualche giorno poi torna tutto come prima.
Il comitato 12 Giugno che da tanti anni è impegnato ad affrontare tali tragedie
e le sue problematiche nel territorio, non vuole ancora una volta ripetersi,
essere formale. Ribadisce però con dolore e rabbia che non esiste alcuna
fatalità ma la semplice non applicazione di leggi esistenti e la solitudine del
lavoratore quando svolge o decide di svolgere tali mansioni pur all’interno
dell’organizzazione del lavoro aziendale. L’applicazione ferma delle norme sulla
sicurezza pur dovendo rappresentare la regola spesso non viene attuata perché
allungando i tempi delle lavorazioni comporterebbe costi supplementari per
l’azienda. In molti casi, però, ti viene fatto “capire” che occorre sbrigarsi
per la consegna del lavoro perché il mercato non consente ritardi. Sfruttamento
e rischio della salute e della vita sono la stessa cosa. In questi giorni si
parla tanto di “riforma” del lavoro ebbene la più grande delle riforme è quella
che garantisce la sicurezza e la vita dei lavoratori, costi umani e sociali,
controllando e denunciando ogni forma di ricatto del datore di lavoro. Ogni
anno, nonostante la crisi economica, ancora centinaia di tragedie familiari.
Dolori individuali che devono essere invece collettivi nel senso che devono
coinvolgere tutti a cominciare dalle Istituzioni e dal rispetto dei valori
fondamentali della Costituzione italiana.
Per il Comitato 12 Giugno
Cosimo
Semeraro
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