E’ alle porte la
riforma del Titolo V della Costituzione Italiana con la quale lo Stato
diventerebbe l’unico a poter legiferare in materia di produzione, trasporto e
distribuzione di energia.
Intanto il Governo
anticipa la riforma costituzionale con il decreto ‘Sblocca Italia’. Tale
decreto impone, tra l’altro, l’aumento delle estrazioni petrolifere in
Basilicata con conseguente devastazione ambientale, impoverimento delle risorse
locali, senza alcun vantaggio né economico né occupazionale per la popolazione
locale. Tutto questo si ripercuoterà negativamente anche sul territorio
tarantino dove giungerà gran parte del petrolio estratto per essere raffinato,
stoccato e trasportato attraverso navi petroliere.
Contro le
decisioni del Governo contenute nel decreto ‘Sblocca Italia’ oggi alcuni
sindaci d’Italia si schierano al fianco di comitati, associazioni e cittadini,
mentre i sindaci di Taranto e della provincia jonica restano a guardare.
Nonostante la dichiarazione
di contrarietà al progetto Tempa Rossa, il Comune di Taranto, di concreto, non
muove alcun passo contro il Governo per scongiurare l’avvio di un progetto che,
oltre a compromettere definitivamente le nostre risorse marine, ad esporre la
popolazione ad ulteriore rischio di incidente rilevante, svenderà completamente
nelle mani dei colossi industriali il nostro porto che invece potrebbe divenire
fonte di ricchezza e sviluppo per tutta la città.
Non ci bastano le
dichiarazioni ufficiali di opposizione al progetto Tempa Rossa da parte delle
istituzioni locali ma ci aspettiamo una forte azione coordinata con
amministrazioni di altre città e regioni d’Italia per contrastare nel concreto
quello che è un vero e proprio abuso attuato dal Governo Italiano che vuole
imporre le proprie scelte, ignorando il volere dei cittadini.
Daniela Spera
portavoce del
Movimento Stop Tempa Rossa