Peacelink ha inviato oggi una lettera al Presidente del
Parlamento Europeo Martin Schulz, al fine di chiedere un rinnovato impegno
delle Istituzioni Europee nella questione che riguarda Taranto e l’Ilva.
"Abbiamo voluto portare al Presidente Schulz - spiega
Antonia Battaglia - una anteprima del nostro lavoro nell’ambito della
progettazione europea, e soprattutto chiedere il chiaro coinvolgimento del Parlamento
Europeo, al Suo massimo livello, nella costruzione di un piano di azione per il
rilancio di Taranto e per la garanzia dei diritti dei
cittadini".
Peacelink presenterà a breve a Bruxelles un piano europeo
per il rilancio della città, che si basa su assi cardine della politica
europea, quali la coesione sociale, la sfida della «governance» all’interno
degli Stati Membri, l’energia rinnovabile, gli obiettivi di sviluppo per il
Sud.
Letter President Schulz 5 sept 2014 final
--- Segue la traduzione della lettera ---
Taranto, 5 settembre 2014
Egregio Presidente,
come Lei sa, la città di Taranto, che ospita le acciaierie
ILVA, sta attraversando un momento particolarmente difficile dovuto ai
pesantissimi problemi sanitari e ambientali coniugati alla insicurezza
economica che interessa la produzione dell’ILVA, il reale stato di efficienza
della fabbrica e la sua possibile vendita ad un gruppo siderurgico
straniero.
L’incertezza regna sovrana, e solleva non solo questioni
legate alla pesante situazione sanitaria, come evidenziato in numerosi
studi ed approfondimenti, ultimo dei quali l’aggiornamento dello Studio «
Sentieri », ma essa riguarda anche il futuro dello stabilimento dal punto di
vista puramente economico.
Taranto è una città del Sud d’Italia che ha già avuto
problemi collegati al default del Comune (la città è stata sotto
amministrazione diretta dello Stato), nella quali le drammatiche condizioni
sanitarie popolazione si sposano oggi con una profonda crisi economica e
sociale. I cittadini di Taranto hanno diritto ad un futuro, ed è all’insegna di
questo diritto primario che chiediamo ancora una volta il Suo supporto alle
nostre proposte, per inaugurare un nuovo corso.
La situazione è molto difficile già da decenni, a causa
della totale inefficacia delle azioni del Governo e a causa di accordi politici
che hanno sacrificato la città a salvaguardia dei privilegi di pochi.
Vogliamo costruire una alternativa per una città la cui più
grande industria è in fallimento e sembra impossibile da salvare a causa delle
vetustà delle sue infrastrutture, una città la cui popolazione é stata
severamente toccata dalla presenza di questa industria.
Alla luce della Risoluzione del Parlamento Europeo del 21
maggio 2013, sulle strategie regionali per le aree industriali dell’Unione
Europea, Le chiediamo di estenderci il suo supporto nella promozione di un
Piano di Azione per Taranto. Le chiediamo di aiutarci a promuovere un
cambiamento strategico per riconvertire un’area industriale in fallimento
in nuovi progetti che possano unire lo sviluppo di iniziative locali con
l’innovazione e un nuovo corso economico.
Abbiamo immaginato le alternative, basate sulle nostre
specificità, ma abbiamo bisogno del supporto istituzionale e questo
sostegno non è finora arrivato dalle istituzioni nazionali, regionali o locali,
e laddove esso è arrivato, ha mancato di proporre azioni concrete e piani
realistici.
Le chiediamo di entrare in campo al nostro fianco,
per promuovere un’azione per Taranto, in modo che la Commissione Europea
possa lavorare per promuovere gli obiettivi della politica di coesione sociale,
di riconversione industriale e di una vera rivoluzione economica.
Le chiediamo di promuovere una discussione sul futuro di
Taranto, cominciando dal mettere la questione nell’agenda del Parlamento
Europeo in una delle prossime sedute plenarie. Abbiamo un piano
per la riconversione, per nuovi investimenti, per un cambiamento radicale
che possa trasformare la situazione disperata che viviamo in questo momento
storico in una grande opportunità per le prospettive future. Un piano
completo e comprensivo potrebbe essere messo a punto come obiettivo da
promuovere per la prossima Commissione che sta per cominciare, un piano
sostenuto dallo strumento dei fondi europei per le Regioni, attraverso i
quali molti traguardi e finalità in gioco potrebbero esser realizzati allo
stesso tempo: ambiente, salute, riconversione economica, coesione sociale,
governance degli stati membri, diritti umani dei cittadini dell’Unione,
energia.
Taranto è l’esempio perfetto della sfida che l’Europa sta
affrontando in merito alla coesione sociale e alla partecipazione di tutte
le regioni di ogni Stato Membro alla vita democratica dell’Unione. Come
altre città nel Sud di Italia, già oggetto di programmi per il rafforzamento
dell’uguaglianza sociale promossi dalla scorsa Commissione ma mai portati
avanti dalle autorità locali e nazionali, Taranto potrebbe diventare il
laboratorio perfetto per la «terza rivoluzione economica», che avanza a
grandi passi in quelle parti del mondo dove l’energia rinnovabile e i nuovi
modelli economici danno il LA allo sviluppo.
La situazione è molto delicata e non ci sarà futuro per
Taranto senza l’aiuto delle Istituzioni Europee.
Noi siamo pronti a cambiare, se Lei ci
accompagnerà.
Distinti saluti,
Antonia Battaglia, Alessandro Marescotti, Luciano
Manna,
Associazione Peacelink
P.O. Box 2009
74122 Taranto
Italy