TUBERCOLOSI:
SOTTOVALUTARE I RISCHI È UN ERRORE
Il
parlamentare pugliese Scagliusi (M5S), autore di due interrogazioni
sull’argomento, incalza il Governo in difesa della salute e della sicurezza
degli agenti di polizia e dei cittadini impegnati nelle operazioni di sbarco
degli immigrati
Improvvisamente
si accendono i riflettori dei media nazionali sul rischio tubercolosi per gli
agenti della Polizia impegnati nelle operazioni di sbarco degli immigrati sulle
coste italiane. Se ne parla non perché il Paese ha preso coscienza della
situazione che ha portato alcuni agenti della Polizia di Stato ad avviare una
class action e che ora li vede pronti a manifestare davanti al Parlamento. Ma
perché Beppe Grillo ha scritto un post sul suo blog, seguito dall’indignazione
di tutti i partiti politici a cui ha fatto eco l’interesse di tutti i media
nazionali.
Purtroppo la
situazione è ben più seria di quanto si pensi perché rappresenta ancora una
volta la superficialità con la quale le istituzioni affrontano i problemi degli
italiani. Nel caso specifico in merito alla salute delle
forze dell'ordine e di chi, come gli agenti della Polizia di Stato, rischia
di contrarre la tubercolosi o la scabbia nel contatto con i profughi che arrivano dal mare. Già i primi
di giugno c’erano state le prime avvisaglie in merito ai poliziotti positivi
alla Tbc.
Erano state fatte presenti nel corso di un incontro al dipartimento di Pubblica
Sicurezza, al vice capo vicario. In tale incontro, come confermato dal segretario
generale CONSAP, Giorgio Innocenzi, fu sottolineato che gli agenti
impiegati nei servizi di assistenza ai migranti e infetti da tubercolosi andavano
ad accogliere quanti sbarcavano con mascherine da 50 centesimi, per niente
sufficienti a proteggerli dai contagi. Dopo una conferenza tenuta da CONSAP insieme ad
Assotutela in Questura e alla presenza dell’agente Alberto Mancini positivo al
test di Mantoux, il Ministero dell’Interno ha diffuso il 7 agosto scorso le
linee guida per le protezioni da adottare in servizio. Guanti e camici monouso,
mascherine chirurgiche e occhiali paraspruzzi.
“Appena appresa
la notizia ci siamo mossi per tutelare i cittadini e gli agenti di Polizia
coinvolti nell’operazione Mare Nostrum – dichiara il deputato pugliese Emanuele
Scagliusi, componente M5S della Commissione Esteri alla Camera – presentando
un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute, della Difesa e
dell’Interno per sapere quali
fossero le misure che il Governo intendesse adottare per garantire la piena
tutela della salute del personale civile e militare, impegnato nelle operazioni
di soccorso e prima accoglienza ed in particolare per evitare la trasmissione o
il contagio di eventuali malattie infettive. Abbiamo chiesto, inoltre, su quale
unità avessero prestato servizio gli otto militari risultati positivi al test
della tubercolosi, negli ultimi quattro mesi, e se il Governo fosse al corrente
di altri casi di positività al test della tubercolosi tra i militari coinvolti
in missioni internazionali.
In seguito – prosegue Scagliusi (M5S) – appreso della
positività alla tubercolosi di altri dieci poliziotti (su 580 controllati) e
soprattutto dell’infezione contratta da un agente, tutti coinvolti nell’operazione
Mare Nostrum, ho presentato una ulteriore interrogazione al Ministro della
Salute ed al Ministro dell’Interno chiedendo quali urgenti disposizioni intendessero
adottare, nell'ambito delle rispettive competenze, per garantire la piena
tutela della salute del personale, anche in relazione alle stesse precauzioni sanitarie
già prese per i marinai, per evitare la trasmissione o il contagio di eventuali
malattie infettive. Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta né alcuna
attenzione. Dopo anni – conclude il deputato pugliese M5S – c'è una
forza politica che affronta senza pregiudizi e con la massima obiettività le
problematiche legate alla gestione del fenomeno migratorio e alle sue possibili
ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini italiani”.
Non si sono conclusi qui i tentativi
del M5S a difesa dei cittadini italiani potenzialmente a rischio. Infatti, due
giorni fa il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio ha presentato un’altra interrogazione
sulla class action avviata da alcuni agenti della Polizia di Stato coinvolti
in casi di scabbia e tubercolosi chiedendo al Ministro dell’interno e della
Salute quali provvedimenti intenda assumere al fine di tutelare l’incolumità
delle forze di Polizia che entrano in contatto con soggetti potenzialmente a
rischio.
Ieri poi, il post di Beppe Grillo
che ha trovato il benestare del segretario generale del CONSAP: “Grillo –
ha dichiarato Giorgio Innocenzi – ci ha contattato prima di pubblicare
le dichiarazioni […], si è informato, e confidiamo sui suoi mezzi per svegliare
ulteriormente le coscienze di chi dovrebbe adottare urgenti soluzioni. Il
rischio che la tbc si diffonda ulteriormente esiste ancora visto che i migranti
che stanno sbarcando in queste ore vengono mandati in tutta Italia sui pullman
per essere sottoposti a visite approfondite. Durante il viaggio, però, prima di
esser controllati, a contatto diretto con loro, ci sono i poliziotti. Si sta
procedendo in modo approssimativo e si rischia grosso”.