UN
COMMENTO E UNA DOMANDA AL VOLO SUGLI IPA
Peacelink
ha comunicato, tra l'altro, che le emissioni totali di IPA nel 2014 sono
stimabili in 3490 Kg/anno di cui il 99,4% attribuibile ad Ilva, mentre
quelle misurate da ARPA Puglia per il 2010 erano state 8278 Kg/anno di cui il
99,8% attribuibile ad Ilva. Sui giornali e nei TG solo titoloni del tipo
"Altissima percentuale di IPA attribuibile ad Ilva". Sono almeno
7 anni che il prof. Giorgio Assennato, DG di ARPA Puglia, sostiene che il vero
grande problema dell'Ilva di Taranto è proprio quello. La novità che invece
meriterebbe approfondimenti e commenti è quella relativa alla variazione della
quantità annua totale di emissione di IPA. Stando ai dati indicati da Peacelink,
essa si è ridotta di oltre la metà, passando da 8278 Kg/anno (nel 2010) a 3490
Kg/anno (nel 2014), chiaro effetto della riduzione della produzione di coke in
Ilva.
Ricordo
che durante il procedimento per l'AIA originaria, il movimento cittadino aveva
chiesto proprio lo spostamento della produzione di coke in altro luogo, da
realizzarsi in due fasi: richiesta respinta con l'avallo di tutte le
Istituzioni coinvolte, centrali, regioneli e comunali.
Alla
luce dei dati di Peacelink, ad ARPA ed ARES Puglia chiedo se, nell'ottica
della tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, è possibile ritenere
"accettabile" la quantità totale annua di emissioni di IPA stimata da
Peacelink per il 2014; anche indipendentemente dagli eventuali "sforamenti"
puntuali registrati.
Dott.
Ing. Biagio De Marzo