Egregio Martin Schulz,
Presidente del
Parlamento Europeo,
Bruxelles
Taranto,
5 luglio 2014
Caro Presidente,
Sono passati tre mesi dal nostro ultimo incontro a Bruxelles,
durante il quale abbiamo discusso dello stabilimento siderurgico ILVA di
Taranto e degli attuali livelli di inquinamento in città. E da quanto possiamo
constatare, la situazione peggiora di giorno in giorno perché non è stata
adottata alcuna misura per la risoluzione o il contenimento delle modalità
altamente inquinanti con le quali lo stabilimento produce.
La Commissione Europea ha inviato recentemente una nuova
lettera di messa in mora all’Italia facendo riferimento al fatto ormai noto che
il suolo, la superficie e le acque di falda sul sito ILVA soffrono di un
importante inquinamento, che potrebbe aver avuto effetti molto severi sulla
salute della popolazione di Taranto.
L’Italia ha avuto due mesi per rispondere alla lettera della
Commissione, come da procedura, ma poco importa quanto le autorità italiane
abbiano riferito perché siamo testimoni diretti del fatto che la situazione a
Taranto non è cambiata né ha conosciuto miglioramenti di alcun tipo.
Il nuovo piano ambientale dell’ILVA sottolinea non solo la
vaghezza delle misure attraverso le quali l’azienda ed il Governo Italiano –
che agisce in qualità di entità di Commissariamento ILVA- intendono adottare,
ma anche la lentissima messa in atto di qualsiasi disposizione concreta
prevista dalle numerose legge e decreti ad hoc adottati negli anni in
merito alla questione.
Siamo testimoni, con migliaia di persone e di lavoratori
ILVA, che nessuna modifica strutturale nel processo di produzione o nelle
infrastrutture è stata realizzata mentre l’aggiornamento dello studio « Sentieri »,
condotto dall’Istituto Superiore della Sanità e pubblicato il 3 luglio scorso,
chiama in causa azioni urgenti. I risultati dello studio sanitario per l’area
di Taranto sono drammatici: una copia ne è allegata in calce.
Il tasso di mortalità e di malattia infantile è estremamente
importante.
Nella seconda lettera di messa in mora, la Commissione ha
menzionato che l’ILVA rappresenta un pericolo immediato per la salute umana e
che, secondo l’articolo 8.2 della Direttiva sulle Emissioni Industriali :
« Laddove la violazione delle condizioni di autorizzazione presenti un
pericolo immediato per la salute umana o minacci di provocare ripercussioni
serie ed immediate sull’ambiente e sino a che la conformità non venga
ripristinata conformemente alle lettere b) e c) del primo comma, è sospeso
l’esercizio dell’installazione, dell’impianto di combustione, dell’impianto di
incenerimento dei rifiuti, dell’impianto di co-incenerimento dei rifiuti o
della relativa parte interessata.”
Lei è Presidente del Parlamento Europeo e pertanto portavoce
dei cittadini europei.
La invitiamo, Signor Presidente, a svincolarsi da esitazioni
di carattere politico, a farsi carico dei diritti della popolazione di Taranto
e ad abbracciare la causa come farebbe con altre popolazioni oppresse, come lo
siamo noi tarantini in nome della produzione di acciaio e a causa di una classe
politica particolarmente compromessa che ha semplicemente fallito nel compito
di adottare le misure necessarie per proteggere la popolazione.
E’ oggettivamente impossibile difendere la situazione attuale
and confidiamo che Lei, signor Presidente, entrerà nel merito della questione
domandando al Governo italiano di intervenire in favore della gente di Taranto
ed alla Commissione di portare avanti con celerità la procedura di infrazione!
Lei è il primo Presidente del Parlamento Europeo ad esser
stato rieletto. Lei è stato capace di creare un legame tra i cittadini e
l’Unione Europea ed è stato visto come l’incarnazione della troppo spesso
tecnocratica “Bruxelles”. In linea con il Suo impegno per proteggere i diritti
dei popoli europei, Le chiediamo di intervenire.
Colgo l’occasione per presentarLe le mie sincere
congratulazioni per la Sua rielezione e augurarLe buon lavoro nello spirito di
difesa dei diritti europei che La ha accompagnata fino ad ora.
Distinti saluti,
Antonia Battaglia,
Peacelink
Letter to President Schulz 4 7 2014 finale