Vogliono trasformare il Sud
Italia in una enorme piattaforma petrolifera. In Basilicata con le trivelle e
un potenziamento della produzione di greggio, in Puglia con i depositi per poi
inviarli nelle raffinerie. Si chiama "Tempa Rossa" ed è il progetto
che le multinazionali del greggio vogliono imporre ai cittadini. A Taranto ci
saranno gli effetti più disastrosi: nel porto della città più inquinata
d'Italia infatti verrebbero costruiti due enormi serbatoi che conterrebbero
180mila metri cubi di petrolio. Il pontile verrebbe allungato di 300 metri per
permettere alle petroliere di caricarlo. Ne arriverebbero in città 145 l'anno
secondo i piani delle "tre sorelle" Shell, Total e Mitsui.
L'europarlamentare pugliese M5S
Rosa D’Amato e il lucano Piernicola Pedicini, insieme ai colleghi Eleonora Evi
e Dario Tamburrano, chiedono al governo Renzi di rispettare la volontà del
territorio e al Comune di Taranto di non fare marcia indietro, continuando a
rifiutare le lusinghe delle compensazioni economiche offerte dalle
multinazionali del greggio. "Ci uniamo alle battaglie del senatore M5S
Vito Petrocelli e del deputato M5S Diego De Lorenzis che ha recentemente
presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Ambiente Galletti -
dichiarano i quattro esponenti M5S. - I porti del Sud devono rispondere a una
nuova vocazione commerciale e turistica. A Taranto Ilva ed Eni non possono
dettare legge, bisogna aprirsi a nuove e alternative forme di sviluppo che
sfruttino la zona franca di recente istituzione. La città deve essere ripensata
e il suo futuro non deve più coincidere con le parole acciaio, petrolio,
idrocarburi, discariche e veleni".
I quattro
parlamentari M5S promettono di "portare la vicenda nelle Commissioni europee
competenti, a partire dalle osservazioni presentate dall’associazione
Legamjonici di Taranto. Sosteniamo - concludono - tutte le associazioni
ambientaliste e i cittadini pugliesi e lucani che si mobiliteranno per evitare
che in Basilicata aumenti la produzione di petrolio e che a Taranto venga
perpetrato questo ennesimo massacro del territorio”.