Prima
gli sversamenti di idrocarburi in mare alla base navale Chiapparo, poi il
ritrovamento di un siluro sulla spiaggia a Ginosa Marina. Il deputato De
Lorenzis (M5S) chiede chiarimenti ai Ministri Galletti e Pinotti ed auspica uno
sviluppo economico differente al territorio tarantino
Nell’arco di pochi giorni,
ben due incidenti nella provincia di Taranto hanno coinvolto strutture ed
operazioni militari. Nel primo caso si tratta di una rottura della valvola di
una tubazione attraverso la quale era stata rifornita di gasolio una nave della
Marina militare nella base navale in zona “Chiapparo” nel Mar Grande. Nel
secondo, del ritrovamento di un siluro “naufragato” su una spiaggia a Ginosa
Marina, proveniente da esercitazioni militari e trascinato a riva incautamente
dai bagnanti. Due vicende su cui il MoVimento 5 Stelle, con una interrogazione
a prima firma del deputato salentino Diego De Lorenzis, chiede chiarimenti ai
Ministri dell’Ambiente Galletti e della Difesa Pinotti. I dicasteri dovranno
rispondere sia sulle dinamiche di tali avvenimenti, sia sulle possibili
conseguenze ambientali in un contesto delicatissimo per un territorio come
quello tarantino, già soffocato dalle attività industriali.
“Non vi è dubbio che la
presenza di strutture militari sul territorio tarantino – dichiara il
deputato Diego De Lorenzis (M5S) – sia decisamente ingombrante anche dal
punto di vista ambientale e sociale. Troppa è la pressione militare nella
provincia, dove parte delle coste, dell’entroterra e delle isole Cheradi, sono
occupate da strutture e mezzi utilizzati dai reparti della Difesa. Persino in
città, la vista al Mar Piccolo e al Mar Grande è parzialmente preclusa per via
della presenza di due grossi ‘Muraglioni’ costruiti per celare e impedire
l’accesso alla cittadinanza di alcune attività della Marina Militare. Solo
per fare qualche esempio – continua il deputato 5 Stelle
– si passa dalle basi navali utilizzate anche dai mezzi della NATO, alla
presenza militare nell’aeroporto di Grottaglie ove in futuro dovrebbero essere
stanziati anche i discussi e costosissimi cacciabombardieri da guerra F-35,
capaci di trasportare anche armi nucleari. Un’occupazione militare massiccia
che, di fatto, limita le risorse del territorio e la possibilità di sviluppare
economie alternative, oltre all’eventualità di rendere la
zona come un potenziale obiettivo strategico in caso di conflitto”.
I due episodi accaduti nei
giorni scorsi, vengono presi ad esempio dal M5S per fare chiarezza su queste
eventualità a prescindere che esse si possano verificare oggi, nel futuro o
siano già occorse in passato. Ancor di più vista la presenza di mezzi
appartenenti alla NATO di transito nella zona, in grado di trasportare anche
ordigni o propulsori nucleari.
“Non
solo – prosegue De Lorenzis (M5S) – abbiamo anche interrogato i
Ministri su quali sviluppi sono previsti per le strutture militari a partire
dalla base navale Chiapparo e se non ritengano opportuno pianificare una
diminuzione della pressione militare nella provincia jonica. Al
territorio tarantino è stato imposto dallo Stato un modello di sviluppo che si
fonda sul pressante duopolio rappresentato da industrie fortemente inquinanti e
da basi militari, che non lascia la possibilità ad alternative economiche. Riteniamo
che lo Stato debba riconoscere il credito che tale territorio vanta poiché è
stato a lungo sacrificato per interessi non direttamente riconducibili al
benessere dei cittadini di Taranto e provincia: è necessario – conclude
il deputato M5S – che si incomincino a pianificare modelli economici
alternativi che puntino innanzi tutto al benessere, alla sicurezza e alla
libertà dei cittadini stessi attraverso iniziative che siano socialmente,
ambientalmente ed economicamente finalmente rispettose del territorio e dei
suoi abitanti”.