Il deputato Scagliusi (M5S), dopo
aver chiesto chiarimenti sugli otto marinai positivi al test sulla tubercolosi,
incalza nuovamente il Governo Renzi su altri dieci nuovi casi di poliziotti tra
cui ci sarebbe anche uno infetto
Ancora positività al test sulla
tubercolosi per chi è impegnato nell’operazione Mare Nostrum. Questa volta
paiono esserci ben 10 casi tra il personale di polizia. E con una
interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno Angelino Alfano ed al Ministro
della Salute Beatrice Lorenzin, il deputato Emanuele Scagliusi (M5S) chiede di
conoscere quali disposizioni intenda adottare il Governo Renzi per garantire la
piena tutela della salute dei poliziotti, anche in relazione alle stesse
precauzioni sanitarie già prese per i marinai, al fine di evitare la
trasmissione o il contagio di eventuali malattie infettive.
Su 580 controlli effettuati tra il
personale di polizia, nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, dieci
poliziotti sarebbero risultati positivi alla tubercolosi e, addirittura, uno
avrebbe contratto l’infezione (si tratta di un agente in servizio all’U.P.G.S.P.
di Terni). Il segretario generale di uno dei sindacati di polizia, il
Consap, ha affermato che “è soprattutto tra il personale incaricato del
trasporto dei profughi e del controllo presso i Centri di identificazione ed
espulsione che si registrano casi di positività e che appare insufficiente il
controllo medico a bordo della navi”.
“Chissà per quale motivo i
poliziotti impegnati nel trasporto dei profughi indossano mascherine diverse da
quelle in uso per i militari – dichiara il deputato Emanuele Scagliusi,
componente M5S della Commissione Esteri - senza filtri di carbonio,
inadatte a fare da scudo a eventuali portatori del virus della tubercolosi”.
Sulla questione, il 25 giugno scorso si è tenuto presso il Ministero dell’Interno
un incontro con i sindacati di categoria per affrontare l’avvio di un nuovo
protocollo di sicurezza nella gestione dell’emergenza. “In questo contesto
in cui l’Italia appare sempre più abbandonata dall’Europa, mi auguro che la
direzione centrale di sanità – conclude Scagliusi – metta in
piedi un nuovo protocollo operativo con il quale vengono innalzati i livelli di
informazione preventiva, di profilassi e di rilevamento e che la situazione
torni sotto controllo”.