CON IDROLISI CHE CONSEGUENZE PER AMBIENTE?
QUALI DANNI PER PESCA?
"Chiediamo al governo ed il particolare al ministro
dell'Ambiente Galletti immediate garanzie sul processo di smaltimento delle
armi chimiche siriane, visto che da quello che si apprende il processo di
smaltimento di questi micidiali veleni avverrà nel Mediterraneo che è, come
tutti sanno, un mare chiuso in cui il ricambio delle acque verso
l’Oceano Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra impiega 150
anni". Lo dichiara il Coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge:
"Ci saranno conseguenze per l'ambiente? Sarà necessario prevedere un
blocco della pesca nel tratto di mare in cui avverranno le operazioni di
idrolisi? Che ne sarà dei residui tossici derivanti dal processo di idrolisi
di agenti micidiali come Sarin e VX?".
"Vogliamo che il governo risponda a queste domande visti
i dubbi avanzati da diversi esperti fra i quali Evangelos Gidarakos, docente
del Politecnico di Creta secondo cui l'idrolisi di tutto questo quantitativo
è un azzardo: il contatto delle sostanze con l’acqua di mare 'potrebbe
produrre un terzo elemento tossico' - conclude Bonelli -. Secondo lo studioso
greco l'idrolisi non può essere considerato, come un tempo, un processo
relativamente sicuro come quando erano state neutralizzate le armi chimiche
prodotte dai giapponesi nella seconda Guerra Mondiale".
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