ALIMENTAZIONE: IL M5S CHIEDE L’IMPEGNO DEL GOVERNO SUI
PRODOTTI ESCA
Snack e dolci banditi in vicinanza delle casse dei
supermercati. È già realtà in Inghilterra dove le grandi catene si fanno
promotrici di una rivoluzione dello scaffale. I deputati M5S della Commissione
Agricoltura interrogano i Ministri Lorenzin e Martina
Secondo una indagine di una
delle più importanti catene di supermercati britanniche, il 65% dei
consumatori che si recano negli store vorrebbero l’eliminazione di snack
e dolci posizionati vicino alle casse, per sostituirli con alimenti più
sani per i propri figli. E proprio alcune catene della grande distribuzione
organizzata presenti in territorio inglese (ad esempio, Tesco e Lidl) hanno già
annunciato di voler sposare l’iniziativa. A sospingerli, la consapevolezza che pediatri,
dietologi, dietisti e nutrizionisti sostengono che questi “prodotti esca”
contribuiscano ad acuire il problema dell’obesità, che in Italia interessa
il 30% dei bambini oltre che moltissimi adulti. Un tema portato all’attenzione
dei Ministri Maurizio Martina (Politiche Agricole) e Beatrice
Lorenzin (Salute) dai deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura con
una interrogazione parlamentare a prima firma Chiara Gagnarli (M5S). Obiettivo:
esortare il Governo Renzi a diffondere l’iniziativa delle lungimiranti
catene di supermercati inglesi anche presso i negozi presenti sul
territorio nazionale, creando magari campagne di sensibilizzazione all’acquisto
consapevole, al fine di tutelare la salute dei consumatori, specie nelle fasce
di età più esposte al rischio.
“È evidente che quella di
non posizionare dolci e caramelle vicino alle casse dei negozi non sarà la
soluzione del problema dell’obesità pediatrica in Italia – dichiara il
deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), cofirmatario dell’interrogazione
parlamentare – ma di certo sarebbe un’azione di contrasto alle cattive
abitudini alimentari che lo Stato dovrebbe promuovere e condividere. I grassi
contenuti negli snack e nei dolci, insieme a zuccheri, sodio, coloranti e conservanti
sono tra i principali responsabili dell’obesità infantile. Per non parlare
dell’aumento dei
livelli di colesterolo che provoca l’olio
di palma, altamente presente in questi prodotti. Spesso non bisogna inventarsi
nulla per migliorare le cose – conclude
L’Abbate (M5S) – basta avere le antenne alzate ed importare i buoni
esempi adottati altrove”.