Oggi è cominciata una nuova pagina per Taranto.
Nella grande palestra dei Vigili del Fuoco - adibita ad
aula di tribunale
- c'erano le vittime dell'inquinamento: gli allevatori, i
mitilicoltori, gli abitanti del quartiere Tamburi e i cittadini attivi con le
loro associazioni.
Abbiamo avvertito un diffuso desiderio di giustizia e di
cambiamento.
Tanti cittadini - con compostezza e alto senso della
dignità - erano presenti per riaffermare quel diritto alla legalità per troppi
anni calpestato.
Quello che è in corso è un procedimento nato dalla
scoperta in particolare della diossina, inquinante altamente cancerogeno
scoperto e denunciato grazie ai cittadini e alle loro associazioni. Fino al
2005 ufficialmente la diossina a Taranto non esisteva. Sono stati i cittadini,
con le loro iniziative e le loro denunce, a mettere in luce l'avvelenamento
della catena alimentare. Qualcuno dovrà rispondere di tutto questo.
Oggi noi cittadini c'eravamo.
Oggi possiamo dire con orgoglio: noi c'eravamo in
quell'aula, e a testa alta.
Mancavano invece i politici indagati. A rappresentarli
c'erano solo i loro avvocati.
E mentre assistevamo all'udienza preliminare, ci giungeva
la dichiarazione del sub-commissario dell'ILVA Edo Ronchi secondo il quale
"in questo anno di commissariamento, abbiamo assicurato di non danneggiare
la salute dei cittadini di Taranto e di produrre notevoli miglioramenti della
qualità dell'aria".
Vorremmo far notare che i periti della magistratura hanno
accertato un eccesso di mortalità di 30 persone all'anno per inquinamento
industriale.
Ronchi dispone di un dato aggiornato sui decessi per
poter dire che durante la sua gestione non sia stata danneggiata la salute dei
cittadini?
Alessandro Marescotti
Presidente PeaceLink
Fulvia Gravame
responsabile nodo PeaceLink Taranto