Il
15 maggio inviai una lettera aperta al presidente Renzi
per destituire immediatamente il dr. Enrico Bondi, commissario
straordinario di Ilva Spa, nominato dal Governo per gestire la terribile
situazione dello stabilimento di Taranto. Ero venuto a conoscenza della “Memoria
conclusionale nell’interesse di Ilva SpA per l’udienza pubblica del 5 giugno
2014”. La memoria terminava con la frase: “ La Società Ilva
SpA in persona del Commissario Straordinario dott. Enrico Bondi, rappresentata
in giudizio dagli avv.ti Francesco Perli e Roberto Marra, insiste per
l’accoglimento del presente ricorso. Con osservanza. Milano – Lecce 03.05.2014.
Avv. Roberto Marra Avv. Francesco Perli”. La memoria, che investe
l’AIA originaria di Ilva Taranto e successive integrazioni connesse con leggi
dello Stato, è stata elaborata dall’avv. Perli, che è una delle 52 persone
destinatarie della richiesta di rinvio a giudizio nel processo “Ambiente
svenduto” per gravi reati commessi proprio durante il procedimento per il
rilascio dell’AIA originaria. In quel procedimento Perli è stato presente in
qualità di legale di Ilva SpA, proprietà e gestione dei Riva, anche essi
destinatari di analoga richiesta di rinvio a giudizio.
Scoppiata
la bomba, il dr Bondi sostenne di non aver letto la memoria ed affermò che
avrebbe revocato l'incarico all'avv. Perli, disconoscendo i contenuti della
memoria.
Al
TAR di Lecce, i l 5 giugno si è presentato l'avv. Perli! La revoca non
ha funzionato? Cosa dirà ora il dr. Bondi?
Tutto
ciò avviene nello stesso giorno in cui si apprende che è stato presentato
un ricorso in Cassazione per spostare da Taranto il processo "Ambiente
svenduto". In questo stesso giorno è scaduto il mandato
di un anno per il Commissario straordinario, rinnovabile per un massimo di
altri due.
Che
cosa sta succedendo? E' iniziato il depotenziamento del "caso Ilva di
Taranto"? Con quali conseguenze? Dall'altra parte dell'Appia è in atto il
pericoloso scontro tra ENI ed autotrasportatori locali preoccupati ed
esasperati. Taranto sembra al limite del fuori controllo. Urgono
decisioni immediate, prima che diventi tutto "Ordine pubblico",
come avvenne a Reggio Calabria all'epoca del "boia chi molla"
di Ciccio Franco.
Ing.
Biagio De Marzo ex dirigente Italsider, già presidente di Altamarea.