AGRICOLTURA: LA COMMISSIONE D’INCHIESTA
SULLE CONTRAFFAZIONI AGROALIMENTARI FERMA ANCORA AL PALO
Nonostante
i ripetuti attacchi al “Made in Italy”, ultimo il caso Brunello, il M5S
denuncia il mancato accordo in maggioranza per la suddivisione delle poltrone,
che blocca l’inizio dei lavori a tutela di uno dei settori strategici per
l’economia nazionale
L’agroalimentare,
uno dei fiori all’occhiello del “Made in Italy”, continua a subire
attacchi. Ultimo quello delle 30.000 bottiglie di finto “Brunello”,
sequestrate dai Nas nei giorni scorsi. Seppur tra le priorità del Governo
Renzi, la lotta alla contraffazione stenta a decollare.
“Se
i controlli funzionano, la politica decisamente meno – dichiara Giuseppe
L’Abbate, deputato M5S della Commissione Agricoltura – Da otto mesi, la
Commissione d’Inchiesta sulla Contraffazione viene rinviata e non inizia i
lavori, a causa di un mancato accordo nella maggioranza al Governo per la
suddivisione delle poltrone. E così, facendo saltare il numero legale, si
procede di rinvio in rinvio senza iniziare a lavorare su un tema fondamentale
per lo sviluppo economico italiano”.
Frodi
e contraffazioni sottraggono oltre un miliardo di euro l’anno all’intero
comparto agroalimentare nazionale, di cui il 20% tolto proprio al mondo del
vino. “Chiediamo al Ministro dell’Agricoltura Martina – conclude
Giuseppe L’Abbate (M5S) – di attivarsi affinché i parlamentari della sua
maggioranza si accordino per dare il via ai lavori della commissione il prima
possibile”.