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DECARO: DAL DIRITTO ALL'ACQUA NELLE CASE, AL BUSINESS DELLE CASE DELL'ACQUA
martedì 3 giugno 2014

da Ufficio Stampa Acqua Bene Comune Puglia [




Agli organi di stampa

 

 

 

Restiamo basiti di fronte ad uno dei “punti fondamentali”presenti nel programma politico del candidato sindaco Antonio Decaro in vista del ballottaggio. Leggiamo con stupore la volontà di voler elargire permessi per l’installazione in città di “Case dell’acqua”. Cosa sono? L’ennesima opera di mercificazione del bene comune per antonomasia. Questi distributori, di cui purtroppo altre amministrazioni comunali stanno scelleratamente scegliendo di usufruire, non fanno altro che erogare normalissima acqua pubblica ad un prezzo maggiorato. In moltissimi casi al prezzo di 0,05 centesimi al litro. Si potrebbe pensare che si tratti di un costo bassissimo, ma ricordiamo che il prezzo che spendiamo per la medesima acqua che arriva nei nostri rubinetti (e alle nostre fontane pubbliche) è di1 euro per metro cubo (ovvero 1000 litri).

 

Denunciamo inoltre l’operazione di mistificazione che i gestori di tali distributori mettono in atto a danno dei cittadini: si comunica in maniera assolutamente erronea che l’acqua erogata dal nostro acquedotto abbia bisogno di essere filtrata per chissà quali impurità presenti. Tutte balle! L’acqua del nostro acquedotto è buonissima e controllata ogni giorno dai tecnici di Aqp. 

 

Non capiamo quindi il perché della proposta del candidato Decaro. Chi avvantaggerà?

 

Piuttosto, perché invece non aumentare il numero delle fontane pubbliche, affinché tutti i cittadini possano godere di un servizio basilare sempre più raro?

 

Il compito di un’amministrazione pubblica è proprio quello di tutelare e garantire tali servizi, e non far fare affari d’oro a privati che guardano ai beni comuni come ad una mucca da mungere.

 

Chiediamo quindi con forza ad Antonio Decaro di ritirare questo punto dal suo programma elettorale.

 

 

 

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune

 




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