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Taranto
esempio negativo
SINDACO
Siamo allo stremo, città e cittadini, eppure eccoci all’ennesimo
tentativo di avere la sua attenzione!
E’ amaro constatare che in questa città viene elusa ogni e
qualsiasi ordinanza emessa, se emessa e quando emessa......
A Taranto tutto si contrappone alle leggi della fisica, della
natura, al “nulla si crea e nulla si distrugge”, un “molle” " tutto deve
essere mantenuto nello stato in cui si trova", a volte purtroppo da anni e
chissà per quanti anni a venire.
Ed “il tutto mantenuto…” si applica, ad esempio ai fabbricati.
Quanti, infatti, i fabbricati che con la loro lugubre presenza offendono
l'isolato in cui insistono, la strada in cui sono allocati, e, quel che è
peggio, nell'assoluto silenzio di chi dovrebbe provvedere ma, purtroppo, ... se
ne astiene?
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"FATISCENZA" in via Bruno
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FATISCENZA al Borgo
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Eppure, esiste un’ordinanza Dirigenziale sul DECORO dei
Fabbricati, coraggiosa ordinanza, importante ed opportuna, ma elusa, nessuno se
ne preoccupa più di tanto, ci sono sempre altre priorità e, nel frattempo, si
allunga l’elenco dei manufatti vecchi, decrepiti, pericolanti oltre che
visivamente non accettabili.
Riepilogando: boicottata ed ignorata l’Ordinanza, è lo stallo
completo, il più incivile e vergognoso immobilismo, un immobilismo al quale si devono
adeguare tutti, anche il privato di buona volontà che vorrebbe fare qualcosa,
magari banale, ma sufficiente a smuovere le acque stagnanti di una fatiscenza
cronica, a dare un segnale. Eh no, non si può, anzi guai a “svegliare il can
che dorme”. Ma quale “cane”?
In base al combinato disposto art. 20, D.P.R. n. 380/’01 ed art.
107, comma 3 D.lgs. n. 267/’00(cui si rinvia per brevità),
ATTESO che una volta presentata una richiesta di permesso di
costruire allo Sportello U.T.C, tutte le successive fasi (preparatoria,
consultiva e costitutiva) del procedimento edilizio sono di competenza del
dirigente comunale preposto, unico soggetto competente ad adottare atti in
materia edilizia ed a risolvere questioni interpretative attinenti il rispetto
delle norme urbanistico - edilizie, che forse solo a Taranto si riescono a
contorcere oltre ogni decenza.
ATTESO che, nelle procedure edilizie, non trova spazio
l’intervento del Consiglio Comunale (organo di indirizzo generale e di
controllo politico-amministrativo dell’Ente), le cui funzioni sono quelle
elencate nell’art. 42, D.lgs. n. 267/’00, nonché quelle prescritte da altre
norme (v. art. 14, d.P.R. n. 380/’01).
Non a caso l’art. 20 D.P.R. n. 380/’01 cit. nel disciplinare il
procedimento del rilascio del permesso di costruire: non prevede alcuna forma
di ingerenza e/o di intervento da parte dell’organo politico.
A VIGILARE con la massima attenzione a quanto accade sul
territorio è preposta (un purtroppo risulta quanto mai opportuno) un'altra
Istituzione che, pur assente in troppe occasioni se non tirata per capelli, ha
finito per creare una sorta di profondo "BARATRO" nel quale vengono
ammassati i diritti di chi ritiene di vivere in un territorio democratico ed,
invece, vede censurata persino la più modesta delle iniziative, chissà perché.
Un atteggiamento incomprensibile, prevaricatore, soprattutto quando certe prese
di posizione avrebbero ragion d’essere in interventi che “sfigurano”
irrimediabilmente “manufatti di qualche pregio” compromessi da "finestre"
che non sono più "finestre" e "balconi" che non sono più
"balconi" non più fruibili, perchè non più raggiungibili ,interrotti,
come sono, all'interno del vano cui corrispondono, da nuovi solai messi lì, a
caso...ma destinati a rimanere pur di aumentare la superficie calpestabile.
Capita..,. è accaduto nel recente passato, che l’”Organismo”,
l’Istituzione ha saputo alzare barricate a difesa di un manufatto a torto
ritenuto artistico, per poi chiudere assolutamente gli occhi innanzi ad
inenarrabili interventi eseguiti nel silenzio più assoluto.
Capita..., è accaduto nel recente passato, che sia stato proprio
l'Organo Politico C.C. a voler sottoporre al parere dell’ “Organismo” il
progetto di un manufatto da erigere in un lotto libero, a causa del crollo
fisico del preesistente, manufatto che “snatura ” la storia dell’area, è vero e
proprio pugno dell’occhio, mal si concilia con lo stile dei manufatti
circostanti.
Una città moderna si forma nelle “contaminazioni” continue tra
storia e futuro, tra passato e moderno, senza prevaricazioni di sorta, pena
l’alterazione degli equilibri tra stili diversi.
Qualunque soluzione “orgiastica di stili e forme” si risolve in
danno.
E’ accaduto in più strade d’epoca della nostra città.
Allora ci chiediamo se il parere di detto Organismo non sia e
non debba piuttosto essere SOLO consultivo ancorchè vincolante. Bah (!?)
Sindaco, ancora una volta, indirizziamo a Lei il ns “malumore”
per quanto si compie in danno della città, una città piena di “ricordi di
grandezza”, di “testimonianze storiche”, ma scarsamente rispettata ed amata.
Finirà mai questo scempio?
Taranto lì, 26.05.14 Emma
B. CONENNA