IL COMMISSARIO SOTTOSCRIVE UNA MEMORIA VERGOGNOSA E LA AFFIDA ALL' AVV. PERLI,
RINVIATO A GIUDIZIO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, PER CHIEDERE AL TAR CHE TARANTO NON SIA ZONA DA BONIFICARE.
“Dopo il caso dell’ex ministro di giustizia Severino, che aveva
firmato, da ministro, i decreti salva Ilva, nominata dal commissario straordinario Ilva Bondi legale dell’Ilva stessa, viene alla luce una nuova notizia semplicemente stupefacente e scandalosa: quella dell’avv. Perli -
rinviato a giudizio per associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, alla corruzione, al falso e all’abuso
d’ufficio - che ha ricevuto il mandato dal commissario Bondi a presentare un ricorso legale per chiedere al Tar di Lecce che Taranto non sia zona SIN, ovvero zona da bonificare".
Lo dichiara il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli, che aggiunge: “Quello che ha fatto Bondi e' doppiamente
vergognoso: primo perche' presenta ricorsi come faceva la famiglia Riva, secondo perchè affida un incarico legale a chi e' sottoposto ad una richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere per il disastro ambientale e
sanitario di Taranto”.
“Ma quello che e' ancor piu' grave e' quello, che al di la' di ogni immaginazione, sottoscrive nella memoria difensiva proprio Bondi, ovvero che l’area Sin a Taranto (siti di interesse nazionale da bonificare) e' illegitima perche' non e' dimostrato che le aree sono inquinate e perche' non c’e' alcun indicatore che dimostri la criticita' ambientale delle aree stesse e che al
contrario le analisi dimostrano che non sono inquinate. Prosegue Bondi nella memoria legale, "il sito Ilva non è contaminato da diossina e furani (pag 20 memoria difensiva)”, continua Bonelli che ricorda: "Un
anno fa circa Bondi, sempre in una memoria difensiva, affermava che l’aumento dei tumori è dovuto al fatto che i tarantini fumano troppo: ormai siamo al negazionismo e al paradosso che un commissario nominato dal governo presenta un ricorso contro un atto del governo che perimetra il territorio entro il quale devono essere fatte le bonifiche”.
"Bondi e anche il sub commissario Ronchi, che non ha preso le distanze da una memoria legale piena di gravi considerazioni ambientali, devono essere dimessi subito.
Ho scritto a Renzi affinché proceda subito e senza indugio. Quello che ha fatto Bondi e' di una gravita' inaudita al di la' di ogni immaginazione: il presidente del consiglio Renzi non aspetti un minuto a dimetterlo - conclude Bonelli -. Nel frattempo noi raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni della struttura commissariale che si deve dimettere per rispetto di Taranto e dei tarantini”.