URGENTE CONDANNA EUROPEA PER DISASTRO AMBIENTALE E SANITARIO CHE
DA ANNI E’ INSOSTENIBILE PER POPOLAZIONE TARANTINA
"La decisione della Commissione europea di inviare
all'Italia una seconda lettera di messa in mora complementare conferma che
l'Ilva si trova in una situazione fuorilegge e quindi di pericolo per la
popolazione tarantina". Lo dichiara il leader dei Verdi e consigliere
comunale di Taranto Angelo Bonelli che aggiunge: "Non posso, pero', non
rilevare che questa decisione arriva dopo che il 26 settembre la
Commissione europea aveva gia' inviato una messa in mora sulle violazioni delle
direttive europee e sull'Ipcc, dando due mesi di tempo all'Italia
per controdedurre".
"I due mesi sono scaduti il 26 novembre 2013, ma da quel
giorno nessun provvedimento e' stato adottato. Ora dopo 5 mesi di ritardo dalla
scadenza della prima messa in mora, arriva una seconda lettera di messa in mora
dove vengono dati altri due mesi al governo italiano. La Commissione europea
sembra aver preso una decisione piu' politica non chiudendo la procedura
d'infrazione e non deferendo l'Italia alla Corte di Giustizia con la procedura
prevista dall'art. 258 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell'Unione
Europea) - spiega il leader ecologista -. Le condizioni per chiudere questa
procedura e deferire l'Italia alla Corte di Giustizia c'erano, e questo trova
conferma dalla stessa commissione dalle due nuove contestazioni mosse che
riguardano la direttiva Seveso e la direttiva sulle emissioni industriali
2010/75 che potevano essere poste all'Italia molto tempo prima".
Va ringraziato il grosso e competente lavoro fatto
dall'associazione Peacelink e dal Fondo Antidiossina, per aver portato a
Bruxelles le ragioni e i diritti della popolazione tarantina che vive in un
disastro sanitario senza essere tutelata dalla legge italiana. Ma siamo alla
vigilia delle elezioni europee e con Martin Shultz, il candidato del Pse, alla
presidenza della commissione europea che ha già detto che l'Ilva deve
continuare a produrre, la Commissione ha, evidentemente, inteso differire al
prossimo parlamento europeo una decisione che, invece, proprio per la gravità del
disastro sanitario in corso, andava presa subito - conclude Bonelli -. Deve
essere chiaro che se la Commissione non aprirà davvero il contenzioso in tempi
rapidi, si rendera' complice di una situazione che ormai da anni e'
intollerabile: una cosa e' certa, pero', l'Ilva è fuorilegge e il commissario
Ronchi non puo' dire che la situazione e' cambiata o migliorata".