VELOCI AD APPROVARE DECRETI SALVA ILVA , IMMOBILI NEL RISPETTO
DELLE TUTELE AMBIENTALI
"Lo scandalo del Piano ambientale Ilva scomparso e
sconosciuto continua". Lo denuncia il leader dei Verdi e consigliere
comunale a Taranto Angelo Bonelli che aggiunge: "A distanza di un mese
dalla ‘presunta' approvazione del piano ambientale nel Consiglio dei Ministri
del 14 marzo, con due settimane di ritardo dal termine di legge previsto
per la presentazione (28 febbraio) non si ha traccia del piano e nessuno ad
oggi ne conosce i contenuti: queste ragioni, dopo aver inviato un esposto
all’Unione Europea ho ritenuto opportuno inviare un esposto alll'Autorita'
giudiziaria affinche' apra un'indagine per verificare se dietro questo ritardo
ci sia una precisa strategia omissiva con lo scopo di mettere, ancora una volta
in secondo, piano ambiente e salute”.
"Come è possibile che un documento così importante, un piano
che secondo il governo dovrebbe ridurre l’inquinamento e quindi ridurre
l'impatto sanitario non sia stato reso noto o dimenticato? - prosegue il
leader ecologista -. Il ministro dell'Ambiente dice che il piano e'
all'esame degli organi di controllo (Corte dei Conti). Possibile che si
impieghi tanto tempo nel controllarlo mentre si è stati tanto celeri ad
approvare decreti Salva Ilva che violano le leggi in materia di inquinamento e
salute e tanto lenti, anzi lentissimi quando si devono applicare misure
ambientali?”.
"Temo che la spiegazione di questa vergogna stia tutta nei
commi 5 e 6 dell'art.1 del decreto 61/2013. Si rallenta la pubblicazione del
piano ambientale per dare più tempo alla presentazione del piano industriale su
cul quale Bondi ha problemi per la questione del prestito ponte e del possibile
intervento della Cassa Depositi e Prestiti su cui il governo sta
lavorando. Il comma 6 dice che il piano industriale va presentato entro 30 giorni
dalla pubblicazione del piano ambientale. Bondi non è ancora pronto e quindi
non pubblicano il DPCM del piano ambientale perchè se non scatterebbero i 30
giorni”.
“Il governo insieme a Bondi, poi, sta valutando l'ipotesi di
inserire nel piano industriale che sarà, anche quello, approvato con DPCM, il
prestito ponte per ILVA per consentire di attuare l'80% delle misure
ambientali previste. Ma cosi stanno violando le direttive europee in materia
ambientale e la convenzione di Aarhus che prevede trasparenza e partecipazione
nell’adottare provvedimenti di questo genere - conclude Bonelli -. Come se non
bastasse al danno si somma la beffa di un mini condono mascherato: l’ultimo
decreto legge (Terra dei Fuochi-Ilva), inoltre, ha determinato uno 'sconto quantitativo'
alle misure ambientali da adottare nella misura del 20% che significa una
riduzione degli interventi economici dell’Ilva ovvero un condono ambientale ed
economico".