Giovedi 10 aprile 2014 abbiamo incontrato il Commissario europeo
all'Ambiente Janez Potocnik sulla questione Ilva-Taranto.
L'incontro, protrattosi per più di un'ora, ha rappresentato un importante momento
di discussione e aggiornamento sulla situazione in corso a Taranto.
Il Commissario, dettagliatamente informato su tutti gli aspetti della
questione, in ragione del lavoro svolto da Peacelink in questo anno, si è detto
estremamente attento alle evoluzioni e preoccupato per le condizioni nelle
quali versa la popolazione.
Abbiamo informato il Commissario e il suo gabinetto sui dati salienti emersi
nel recentissimo convegno scientifico dei vari registri tumori tenutosi a
Taranto.
Il Commissario Potocnik è rimasto colpito dagli 8811 nuovi casi di tumore
registrati dalla ASL di Taranto nel triennio 2006-2008.
Questo dato equivale all'insorgenza di 8 nuovi casi di tumore al giorno a
Taranto e provincia. Abbiamo sottolineato che di fronte a questi dati non si
può perdere un solo giorno in più.
È stata nostra cura illustrare nuovamente al Commissario l'evoluzione del
quadro legislativo permissivo nel quale opera l'Ilva ed in special modo dopo la
legge 6/2014 che consente la produzione anche in presenza di accertate
violazioni dell' AIA da parte dell'ente di controllo, ossia Ispra.
È stato sottolineato quanto sia carente il sistema di monitoraggio
dell'inquinamento interno all'Ilva che registra valori di Ipa cancerogeni
dentro la cokeria inferiori rispetto a quelli della città.
Abbiamo provocatoriamente chiesto se esista in Europa un'altra acciaieria
che registri al suo interno valori di Ipa inferiori rispetto all'aria ambiente
del contesto urbano. Tale domanda ha creato un comprensibile imbarazzo. Come
pure sconcerto ha generato la lettura del verbale ispettivo dell'Ispra che
annota come il sistema di monitoraggio in continuo (Ipa, Btex, polveri)
previsto per le macchine caricatrici della cokeria sia stato posizionato sulla
macchina caricatrice 6/b che risulta attualmente ferma e che è asservita alle
batterie 7-8, notoriamente non in funzione. Quali valori registrerà il
monitoraggio se l'impianto in questione è fermo?
In queste condizioni surreali il monitoraggio in continuo di uno dei punti
più critici dello stabilimento viene vanificato, rendendo l'AIA priva del
riscontro essenziale dell'efficacia degli interventi.
La nostra visita a Bruxelles ha coinciso con l'entrata in vigore in Italia
della direttiva 2010/75/UE cui effetti si dispiegano a partire dall'11 aprile
di quest'anno. Tale direttiva conferisce alla Commissione europea un potere di
intervento e di controllo maggiore relativo all'inquinamento dovuto alle
attività industriali, nel rispetto del principio "chi inquina paga".
Durante il colloquio abbiamo mostrato al Commissario il video dello
spaventoso slopping registrato nella mattinata del 10 aprile alle ore 8 circa,
registrato proprio mentre ci recavamo all'aeroporto di Bari.
Si allega foto dell'evento.
Per Peacelink
Antonia Battaglia
Alessandro Marescotti
Luciano Manna