Dal 2010 al 2013 il benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi di Taranto è
"crollato" da 1,8 a 0,18 nanogrammi a metro cubo.
E' stato un crollo clamoroso che nessuno si aspettava, anche perché la
letteratura scientifica non aveva rilevato nel mondo casi di cokerie che, pur
dotate di BAT, consentissero nel raggio di 1200 - 1700 metri una diminuzione
della concentrazione di benzo(a)pirene sotto la soglia di 1 nanogrammo a metro
cubo.
Il dato del quartiere Tamburi (0,18 ng/m3) è risultato paradossalmente il
migliore in città per il benzo(a)pirene e l'ARPA ha evidenziato questo
risultato come un importante punto di arrivo dell'attenzione nella gestione
dell'Ilva.
I nuovi dati sul benzo(a)pirene annullerebbero le differenze fra i quartieri di
Taranto, facendoli convergere tutti su un unico valore medio oscillante attorno
a 0,2-0,3 ng/m3. E' un valore decisamente basso se confrontato con quello di
altre citta'. Praticamente a Taranto non vi sarebbe più una fonte emissiva tale
da determinare pericolo. L'Arpa certifica che non vi e' piu' un aumento del
benzo(a)pirene se ci si avvicina all'ILVA.
Questo è un risultato stupefacente se si considera che l'ARPA - scatenando una
girandola di telefonate intercettate dalla Procura - aveva valutato nel 2010
che il 98% del benzo(a)pirene del quartiere Tamburi proveniva dalla cokeria
ILVA.
Ma come è stato possibile ottenere questo azzeramento completo del problema,
risultato che ha dell'eccezionale se si considera il punto di partenza
disastroso?
Come mai assistiamo a questo miracoloso calo del benzo(a)pirene?
Da tempo PeaceLink ha individuato contraddizioni e paradossi in questo
miracoloso calo. Lo ha evidenziato anche conducendo proprie analisi che
evidenziavano la persistenza di alte concentrazioni di IPA, all'interno dei
quali si annida il benzo(a)pirene.
Ma la posizione di Arpa e' stata sempre quella di considerare assolutamente
attendibile il vertiginoso calo del benzo(a)pirene. Mai un dubbio e'
stato sollevato sull'attendibilita' di quei dati che servivano a certificare la
fine del "pericolo" e a rendere inattuale ogni richiesta della
magistratura di fermare impianti altamente inquinanti come la cokeria.
La diminuzione della concentrazione del benzo(a)pirene di ben dieci volte è
stata spiegata da ARPA:
- con l'adozione dei wind days (il rallentamento della produzione quando il
quartiere Tamburi era sottovento rispetto alla cokeria);
- con il fermo di 6 batterie su 10 in cokeria e l'acquisto di carbon coke già
pronto (viene scaricato nel porto);
- con la diminuzione della produzione da 9 a 6 milioni di tonnellate annue di
acciaio;
- con l'allungamento dei tempi di distillazione del coke.
Ma le cose sono andate veramente cosi'?
Siamo proprio sicuri che nel far crollare le misurazioni non vi sia stato anche
un importante fattore interferente che potrebbe aver determinato una riduzione
significativa del benzo(a)pirene?
Abbiamo allora svolto un controllo accurato su quello che può essere un fattore
interferente sulle misurazioni di benzo(a)pirene: l'ozono. E abbiamo scoperto,
con grande stupore, che dal 2011 in poi l'ozono ha avuto dei picchi
sorprendenti con il conseguente effetto di una degradazione del benzo(a)pirene.
Gli esperti sanno che l'ozono determina una riduzione significativa del
benzo(a)pirene: gli cambia la carta d'identita' e non e' piu' rintracciabile.
Gli esperti sanno che i dati del benzo(a)pirene possono essere pertanto
abbattuti proprio in presenza di picchi di ozono, esattamente come si e'
verificato a Taranto.
Questo non lo dice PeaceLink ma la norma europea che fissa le regole del metodo
ufficiale di analisi del benzo(a)pirene.
E' la norma UNI EN 15549 (il metodo ufficiale di analisi del benzo(a)pirene nel
PM10, appunto) che avverte che "in presenza di ossidanti come l'ozono, il
benzo(a)pirene puo' essere degradato" e raccomanda in questi casi "un
denuder di ozono nel sistema di campionamento".
Si badi bene che il benzo(a)pirene ossidato dall'ozono non diventa
miracosamente una sostanza balsamica ma si trasforma in un'altra sostanza altamente
cancerogena: il benzo(a)pirene-4,5-ossido.
Questo e' accaduto a Taranto dopo il 2010. Proprio dopo l'anno orribile delle
intercettazioni telefoniche, l'ozono è salito fino a superare i limiti di legge
di 120 microgrammi a metro cubo. E' passato dai 24 superamenti del 2010, agli
83 superamenti del 2011, con un picco di 105 superamenti nel 2012, per
attestarsi sui 59 superamenti del 2013, valore comunque notevole se confrontato
con quello del 2010.
Questi sono i dati del monitoraggio dell'ozono a Taranto, effettuato nella
centralina di Talsano, l'unica attiva nel comune di Taranto per questo tipo di
misurazione. Nel quartiere Tamburi non c'è nessuna centralina che misura
l'ozono.
Che effetto produce pertanto l'ozono nelle centraline Arpa?
L'ozono puo' modificare significativamente i dati del benzo(a)pirene,
abbassando le concentrazioni misurate. Il dato dell'inquinamento che ne risulta
è quindi "abbattuto" dall'ozono. Le misurazioni effettuate sarebbero
a nostro avviso inattendibili per le ragioni fin qui esposte.
Questo effetto (che provoca una trasformazione di una molecola cancerogena in
un'altra molecola cancerogena)
è frutto di un processo di ossidazione che la molecola di benzo(a)pirene
subisce entrando in contatto con l'ozono.
Quali conseguenze in concreto ha l'ozono sulle analisi del benzo(a)pirene?
Il laboratorio di analisi cerca la molecola del benzo(a)pirene che però non
viene trovata in quanto è stata ossidata dall'ozono. Questo non significa -
come si e' detto - che l'ozono purifica l'aria della città dal benzo(a)pirene.
Il portentoso effetto sopra descritto si verifica con efficacia in particolare
nelle centraline ARPA che hanno pompe di aspirazione che fanno passare migliaia
di litri di aria sul filtro di campionamento che cattura le polveri con il
benzo(a)pirene. E in quel grande volume di aria c'è una elevata quantità di
ozono che degrada il benzo(a)pirene: il dato finale puo' essere
consistentemente ridotto da questa interferenza.
L'ozono è presente in elevate concentrazioni d'estate e questo può spiegare in
particolare il crollo delle concentrazioni di benzo(a)pirene d'estate.
Vorremmo fare tre domande all'ARPA.
1) Come mai questi picchi di ozono non sono riportati nella recente relazione
ARPA sulla qualità dell'aria di Taranto del 2013?
2) Come mai la centralina di via Machiavelli non ha un sistema di monitoraggio
dell'ozono per verificare gli effetti interferenti sulle misurazioni del
benzo(a)pirene?
3) Sono stati usati sistemi di protezione delle centraline (del tipo "denuder")
per evitare che fornissero dati falsati sul benzo(a)pirene?
Questi dati li porteremo al Parlamento Europeo il 2 aprile e alla Commissione
Europea il 10 aprile. Occorre che si sappia che a Taranto il crollo del
benzo(a)pirene non e' stato frutto dell'Aia Ilva (mai attuata in maniera
completa ed efficace) ma e' stato fortemente influenzato da una banale reazione
chimica provocata dai picchi di ozono, di cui non si e' mai parlato.
Per l'Associazione PeaceLink
Antonia Battaglia
Luciano Manna
Alessandro Marescotti
APPENDICE
Ecco i dati dei superamenti dell'ozono (valore obiettivo di 120 microgrammi per
metro cubo, su 8 ore) centralina per centralina. I superamenti non dovrebbero
superare i 25 casi/anno.
Talsano:
2010: 24 superamenti
2011: 83
2012: 105
2013: 59 (la centralina è però rimasta inattiva per 12 giorni in estate)
Statte:
2010: 59
2011: 63
2012: 125
2013: 75
Grottaglie:
2010: 54
2011: 48
2012: 23 (da giugno in poi non ha funzionato)
2013: 73
DOMANDE E RISPOSTE SULL'OZONO
--- L'ozono fa bene o fa male?
L'ozono naturale, presente negli strati atmosferici più alti (stratosfera), ci
protegge dalle radiazioni ultraviolette nocive. Ma se si forma nell'ambiente
dove viviamo e se si respira oltre determinate concentrazioni può danneggiare
la salute.
--- Come si forma l'ozono?
Con un irradiamento solare intensivo, si forma sulla superficie terrestre
l'ozono (O3) nocivo derivante da ossidi di azoto (NOX) e ossigeno atmosferico
(O2). I composti organici volatili (COV) come ad esempio i vapori dei solventi,
intensificano ed accelerano questo processo. Queste condizioni si verificano
maggiormente d'estate e sono note con il termine di "smog
estivo".
--- In quali centraline si misura l'ozono nel comune di Taranto?
Solo nella centralina di Talsano.
--- Nel quartiere Tamburi viene monitorato l'ozono?
No.
--- L'ozono può essere prodotto artificialmente a basso costo?
Sì.
--- In che periodo si forma più ozono?
In estate.
--- In che periodo cala la concentrazione di benzo(a)pirene?
In estate.
--- Ci sono dei sistemi per evitare che le centraline vengano "ingannate
dall'ozono"?
Sì. Si chiamano "denuder".
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