Colombi, cani, gatti mingono e fanno la cacca nelle nostre
aiuole, ville, piazzali, piazze, strade e sembra che quelle minzione o
escremento non mi appartiene, tanto è del Comune, cioè res nullius. Si sa che
la minzione è corrosiva e che gli escrementi dei colombi distruggono ed
imbrattano. Nessuno fa niente e guai a dire che quel pezzo di giardino è anche
mio, pago le tasse e sono cittadino tarantino. Che fa la vigilanza urbana ? Non
ha leggi e prescrizioni e quindi vede e passa oltre. In Italia, si usa di non
vedere perché mancano le leggi e se un cittadino strappa le erbe dalla
scalzatura degli alberi, sono guai seri per lui. Come si permette ! E’
competente si o no ? Ed allora se ne stia buono buono, lui, il cittadino onesto
e volenteroso Mancano le targhe della toponomastica, una strada è ignota al
portalettere, ma che se ne frega,si va avanti lo stesso e poi queste sono
solo quisquilie ,altri sono i gravi e prioritari problemi Con questa filosofia
si trascura sia il particolare che l’universale, non si fa niente di niente ed
è meglio, cosi Il sindaco non sente, gli assessori hanno le orecchie tappate,le
circoscrizioni non possono decidere, le province stanno per sparire, insomma,
il cittadino non sa a quale santo rivolgersi. E se qualcuno dovesse rispondere,
rilascia la solita replica : faremo, stiamo studiando,risolveremo i problemi,
ovviamente senza limite di tempo e cioè alla calende greche. I cani sono i
padroni della città e i padroni ne sono fieri, i piccioni entrano nelle case e
tutto questo non interessa nessuno Se uno scrive passa anche per rompiscatole e
poi c’è quel famoso motto tarantino : ce me ne futte a me. Gravissimo errore e
peccato mortale. Non si va da nessuna parte.
Cadrà nel vuoto, anche questo appello, come i precedenti, ma
noi abbiamo la capa tosta e insisteremo con questa nostra battaglia
donchisciottesca.
Preside Giovanni Parisi.
Ta.28-3-2014