Sergio Blasi: “Bisogna
affrontare l’azienda e impedire che la discarica di contrada Scomunica a
Corigliano entri nel ciclo dei rifiuti del Salento”
Vorrei far presente che
l’assessore Nicastro si preoccupa di bollare le mie sollecitazioni sulla
discarica di contrada Scomunica a Corigliano come polemica politica, senza
sentire, dall’altra parte, il dovere di dare una risposta al titolare della
Cogeam, l’azienda che da contratto sarà gestore della discarica di Corigliano
per quindici anni. Di fronte a un tema così serio e delicato, il dottor
Albanese ha infatti ironizzato a mezzo stampa proponendo la riconversione della
discarica in un “lago artificiale per la pesca delle trote” (Nuovo Quotidiano
di Puglia, sabato 22 marzo pag. 32). Non so Nicastro ma io non ho paura dei potentati
che si annidano nel business del rifiuti e della loro presunzione. Dico questo
perché sia chiara la partita che si sta giocando.
Io dico che l’impianto
di Corigliano non deve entrare in funzione come discarica. L’unico modo per far
sì che questo accada è che la Regione Puglia assuma la decisione politica di
riconvertirlo ad altro uso, affrontando l’azienda e cercando una soluzione che
metta al primo piano l’interesse della tutela della salute e della salubrità
dell’acqua rispetto agli interessi economici. Invece quando
la Regione delega la quesitone all’Oga non sta facendo altro che inserire la
discarica di Corigliano tra gli impianti che entrano nella gestione del ciclo
dei rifiuti del Salento. Ed è già un passo di troppo.
Lo stesso gestore
dell’impianto col quale la Regione firmò un contratto per la gestione quindicennale
dall’entrata in funzione, nella stessa intervista, esclude che nella discarica
si possano collocare rifiuti diversi dal biostabilizzato sventolando
metaforicamente il contratto firmato.
Io ritengo, e mi
batterò per questo, che su Corigliano non ci sono mediazioni possibili. Le
motivazioni le ho espresse, facendomi portavoce delle istanze del territorio in
Consiglio regionale, nell’ordine del giorno sulla riconversione di Corigliano
sul quale chiederò il voto all’assemblea. Su Corigliano è stato fatto un errore
dal governatore Fitto nel 2003. A questo errore non è stato posto rimedio fino
ad oggi. Ieri Nicastro rispondendo alle mie sollecitazioni ha scritto ancora che
bisogna “avviare l'impianto e renderlo funzionale alle necessità di gestione
del ciclo”. Ecco perché non siamo tranquilli e temiamo che la faccenda diventi
una presa per i fondelli.
Nicastro aggiunge poi
di voler dare “contemporaneamente seguito alle legittime aspettative di
sicurezza dei cittadini di cui i rappresentanti istituzionali locali si fanno
portavoce”. Da rappresentante istituzionale orgogliosamente “locale” e
portavoce delle “legittime aspettative di sicurezza dei cittadini”, nel 2009
impegnai il mio Comune, da sindaco, in questa battaglia. Oggi la continuo da
consigliere regionale. Se a Nicastro non sta bene è un problema suo. Ribadisco
che non si comprende che fine farà l’umido dei 40 comuni che non lo smaltiranno
nell’impianto di compostaggio di Modugno. Su questo Nicastro continua a non
rispondere.
Ho abbastanza
esperienza politica per temere che si possa chiudere un accordo al ribasso. I
segnali ci sono: oggi la gestione della questione passa nelle mani di un
organo, Oga, presieduto da Perrone, uomo di Fitto che volle quella discarica, e
che già sulla localizzazione dei nuovi impianti di compostaggio e sulla
distribuzione dei fondi utili a chiudere, finalmente, il ciclo dei rifiuti sta
dando una pessima prova.
Quindi sappia
l’assessore che da parte mia non c’è la volontà di fare polemica. Anche perché
sull’argomento ho voce da spendere: sono stato il primo sindaco in Puglia ben
14 anni fa ad avviare la raccolta differenziata spinta porta a porta e quando è
finita la mia esperienza di amministratore locale il mio comune aveva la tassa
sui rifiuti più bassa di Puglia. E il mio comune si trova a un tiro di schioppo
da quell’impianto.
Non mi piacciono le
lettere con le quali si cerca di calmare le acque. Perché non risolvono i
problemi. Per questa ragione ho presentato al Consiglio regionale un ordine del
giorno specifico sulla riconversione della discarica di Corigliano. Se l’assessore ha qualcosa da dire venga, come è doveroso da
parte sua, in Consiglio regionale al più presto. Lì chiederò che ogni singolo
consigliere regionale si assuma la sua responsabilità sulla discarica di
Corigliano con un voto.
Lecce,27
marzo 2014 Sergio
Blasi