Mentre,
dopo due decenni di sprechi e titubanze, la politica locale si chiede ancora a
chi intitolare il polo medico, il deputato D’Ambrosio (M5S) presenta
un’interrogazione al Ministro della Salute per chiedere lumi
Anni
di varianti, interruzioni di lavori e contenziosi che avrebbero fatto lievitare
considerevolmente il preventivo iniziale, oltre ai continui lavori sulla
viabilità che avrebbero avuto un costo di quasi quattro milioni di euro, a
carico del comune di Gravina, della ASL di Bari e della provincia di Bari.
Questa, in sintesi, la storia pluriennale dell’Ospedale
della Murgia che ora sbarca in Parlamento con una interrogazione parlamentare
del deputato D’Ambrosio (M5S) alla Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in
cui si chiedono lumi sul progetto iniziale del nosocomio. Un ospedale che, sulla
carta, doveva essere un polo di eccellenza da 300 posti letto e specialistiche in
neurologia, urologia, neonatologia, oncologia, otorinolaringoiatria, medicina
trasfusionale, unità per il trattamento dei farmaci antiblastici.
“Tutto
questo doveva essere pronto negli anni ’90 – spiega il deputato pugliese
Giuseppe D’Ambrosio (M5S) – Già nell’ambito del programma
regionale degli interventi di edilizia sanitaria della legge 11 marzo 1988
n.67, infatti, veniva prevista l'esecuzione dei lavori di «costruzione nuovo
ospedale della Murgia» per un importo superiore ai 15 milioni di euro”.
L’apertura pare prevista per il
prossimo aprile, ma con posti letto ridotti a 200 e senza specialistiche. “Non
c’è stato alcun giovamento per il territorio – conclude D’Ambrosio (M5S)
– I cittadini si troveranno a dipendere ancora dai presidi ospedalieri di
altre città per urgenze e specialistiche. Se la politica locale continua a
dividersi sulla personalità a cui intitolare il nuovo ospedale, noi siamo più
interessati a trovare il nome del responsabile dei ritardi”.