LECCE:
NEGATA L’ACQUA ALLE CASE POPOLARI
Dopo
i casi di Manduria, i parlamentari 5 Stelle chiedono alla Regione Puglia un
intervento immediato anche a Lecce e Provincia per garantire il diritto
all’acqua potabile
“La Regione Puglia
intervenga immediatamente. È intollerabile che AQP S.p.A. tagli nuovamente l’acqua
alle case popolari gestite dallo IACP di Lecce e provincia. A maggior ragione,
in questo periodo dove le temperature incominciano ad aumentare e l’assenza di
acqua potabile potrebbe compromettere l’igiene pubblica”. Lo dichiarano i parlamentari
pugliesi del MoVimento 5 Stelle che, dopo aver ottenuto l’intervento della
Giunta Vendola nell’omologo caso di Manduria, puntano nuovamente il dito contro
la gestione privata dell’acquedotto pugliese. “Ancora una volta l’Acquedotto
applica alla lettera la sua funzione di “Società per Azioni”, cioè di soggetto
giuridico di diritto privato (anche se a capitale pubblico), che non vedendosi
riconosciuto un legittimo debito, taglia il servizio ai morosi, incurante del
contesto sociale in cui si andranno a creare forti disagi”.
Questi tagli dell’acqua colpiscono
sia i nuclei familiari che la loro quota di bolletta la pagano, sia quelli che
effettivamente non pagano la loro quota. Purtroppo, infatti, essendoci un unico
contatore centrale, l’acquedotto non si cura delle singole utenze, ma fa
riferimento unicamente al contatore centrale che fornisce acqua ad ogni stabile.
Così, quando si creano situazioni di questo tipo (diffusissime presso gli
alloggi popolari pugliesi), la chiusura del contatore equivale a colpire tutti indistintamente,
pagatori e morosi. Questa situazione di certo non favorisce chi paga la propria
parte di servizio e si vede ugualmente privato dell’accesso dell’acqua
potabile. Tocca quindi all’azionista, la Regione Puglia, intervenire su Aqp S.p.A.
e promuovere momenti di incontro tra l’Azienda e la cittadinanza al fine di
portare i cittadini a sanare il debito, senza che questo sia troppo esoso nella
quota mensile.
“Contestualmente – continuano
i parlamentari pugliesi 5 Stelle – chiediamo ai sindaci dei comuni
interessati dal taglio dell’acqua, di garantire il quantitativo minimo vitale
di acqua giornaliera di 50 litri procapite per i cittadini che verranno privati
dell’accesso del servizio idrico, onde evitare seri problemi all’igiene
pubblica. Ancora una volta prendiamo atto che i tanto pubblicizzati
provvedimenti della Regione Puglia come il “Bonus Idrico”, ovvero alle
agevolazione delle “utenze deboli”, per favorire le famiglie in difficoltà economica,
da regolamento non potranno essere applicate ai morosi e, quindi – concludono
deputati e senatori pugliesi M5S – non porteranno nessun beneficio alle
famiglie delle case popolari di Lecce e provincia”.