Caro
Presidente Matteo Renzi, Le scrivo per chiedere aiuto. La vicenda ILVA di
Taranto è a Lei nota, perciò qui non allungo il brodo con date, dati e numeri
che Lei già conosce o che facilmente potrà ottenere. Qualche giorno fa il Sub
Commissario Governativo, Prof. Edo Ronchi, ha pubblicato una relazione
sull’operato e sul futuro dello stabilimento commissariato. Mi ha colpito
( pag. 37 ) la tabella riassuntiva della sua relazione. Ronchi afferma che
quando i lavori richiesti dall’AIA saranno portati a termine si avrà una
riduzione dell’inquinamento dello 0% per CO2, del 56 % per le polveri di coke,
del 50% delle diossine, del 68 % dei SOx e del 42 % dei Nox. Tali abbattimenti
a noi tarantini, martoriati da 60 anni, non bastano affatto. La tecnologia del
preridotto, dice Ronchi, migliorerebbe e di molto la situazione, ma come noto,
qui non abbiamo il gas a poco prezzo ne un rigassificatore, quindi non è
possibile farla. Infine la quarta colonna della tabella annuncia che la tecnologia
Finex e Corex non sono buone. Tale quarta colonna è palesemente falsa. Infatti
la tecnologia Finex/Corex eliminerebbe l’area a caldo e quindi il 97 %
dell’inquinamento. Uno studente di ingegneria metallurgica al terzo anno queste
cose le sa. Ronchi poi aggiunge che in ogni caso non ci sono risorse per
portare a termine i lavori e che in ogni caso i tempi previsti dall’AIA e dai
successivi decreti non potranno mai essere rispettati. Io mi permetto di
scriverLe perché ho una soluzione. Tale soluzione non è gradita ai Riva e ai
suoi maggiordomi romani che hanno firmato l’AIA dettata dai Riva come si evince
dagli atti penali.
1)
Chiudere immediatamente l’area a caldo azzerando al 100 % l’inquinamento.
2) Acquistare bramme e far funzionate il resto dello stabilimento.
3) Introdurre Corex/Finex.
In
conclusione qui abbiamo un vecchio camion di 60 anni che il Governo vuol
riparare alla meglio. Invece va comprato un camion nuovo, come hanno fatto nel
resto d’Europa, se si vuole continuare a fare l’acciaio. Da conti fatti, un po
macroscopicamente, ho calcolato che addirittura a comprare il camion nuovo si
spende di meno che a riparare il vecchio. Allora mi son chiesto quale fosse la
ragione del voler mantenere quella tipologia di area a caldo. La risposta è una
sola. Ai Riva non conviene smantellare una filiera ad altissimo reddito che
comincia dai giacimenti brasiliani e finisce col tondino. Semplice. Fino ad
oggi i maggiordomi della politica hanno obbedito e fatto gli interessi di una
famiglia condannando di fatto noi tarantini alla malattia e alla morte. Le
significo infine che i dati epidemiologici del rapporto SENTIERI e dell’ARPA
Puglia e dei tre periti del tribunale sono veri. Fanno paura. Presidente,
dobbiamo aspettare ancora molto ?
dott. ing. prof. Giuseppe Rondinelli