NON SI AFFRONTA DRAMMA SANITARIO E AMIENTALE. FUTURO DI TARANTO E’
NELLA NO-TAX AREA E NELLA CONVERSIONE INDUSTRIALE
Il piano delle misure ambientali sull'Ilva approvato oggi con DPCM
e preparato dalla struttura commissariale non risolve i problemi ambientali e
sanitari di Taranto e comunque non sono previste le risorse necessarie da parte
di Ilva per attuare queste misure". Lo dichiara il leader dei Verdi Angelo
Bonelli che è consigliere comunale a Taranto: "Quello che non andava in
questo piano lo avevamo scritto nelle osservazioni inviate entro il 10 novembre
2013 (ai sensi dell'art.1, del Decreto-legge n.61 del 4 giugno 2013). A quelle
osservazioni non abbiamo avuto alcuna risposta, ecco di cosa si trattava:
1) La cokeria, che si trova a 250 metri dalle case, assieme ai
parchi minerali a cielo aperto, sono la vera grande criticità dell’Ilva. In
Europa ormai le cokerie sono allontanate dai centri abitati e su questo punto i
tecnici si sono concentrati con appositi studi. A conferma del fattore
“distanza” e delle criticità della cokeria di Taranto, c’è anche uno studio
scientifico svolto a Genova che conferma quanto asserito dai tecnici della
Corus Research per il benzo(a)pirene. A Genova il “raggio di pericolo” sotto il
quale il benzo(a)pirene non scendeva sotto al valore di concentrazione di 1
nanogrammo a metro cubo era 1900 metri. Quando a Genova hanno chiuso le cokerie
“il benzo(a)pirene è diminuito fra il 92 e il 97%” .
2) Migliori tecnologie in assoluto: Altro aspetto, forse il più
importante, su cui chiedevamo una risposta, mai arrivata e' la motivazione per
la quale non sono state applicate le migliori tecnologie in assoluto come
previsto dall'art. 8 del decreto legislativo 59/2005. A differenza delle
migliori tecnologie in assoluto le migliori tecnologie disponibili sono quelle
tecniche disponibili sul mercato a condizioni economicamnete ragionevoli per il
gestore dell'azienda. L'applicazione dell'art. 8 avrebbe portato ad una non
sostenibilità economica degli interventi da parte dell'Ilva S.p.a.? E' del
tutto evidente che è stata fatta una scelta politica - grave - e non tecnica.
Faccio alcuni esempi su cosa avrebbe potuto significare l'applicazione del
succitato art.8. Con le migliori tecnologie in assoluto si potrebbero
ottenere emissioni orarie 14 volte inferiori. E a 300 metri dalle abitazioni
sarebbe stato doveroso utilizzare la migliore tecnologia in assoluto.
3) Messa in sicurezza e bonifica. Il piano e' assolutamente
carente su questo aspetto. Il non prevedere in via prioritaria e subordinata,
all'avvio della ristrutturazione degli impianti, la bonifica e messa in sicurezza
della falda e del suolo superficiale comporterebbe un ripetersi di quei
gravissimi processi di contaminazione che sono anche loro alla base del
disastro ambientale e dei danni recati alla salute della popolazione e
dell'economia locale. E' dovere dello Stato fermare questi processi di
contaminazione ordinando in via prioritaria e subordinata al gestore
dell'impianto la bonifica e messa in sicurezza delle falde e del suolo
superficiale.
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UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI