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Blasi: il Consiglio regionali voti per la conversione ad altro uso della assurda discarica sulla falda di Corigliano
giovedì 13 marzo 2014

da Sergio Blasi
Consigliere regionale Pd in Puglia




 

Il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Blasi ha presentato al presidente del Consiglio regionale un ordine del giorno da portare prima possibile all’attenzione dell’Assemblea. L’ordine del giorno impegna il Consiglio Regione a pronunciarsi sulla conversione della nuova discarica di Corigliano dalla destinazione originaria (biostabilizzato maturo) ad altro uso, al fine di salvaguardare la ricca e unica falda acquifera del Salento sulla quale è ubicata la discarica e in forza del principio di precauzione previsto dalla Convenzione europea all'art.191 del Trattato del funzionamento dell'Unione Europea.

“Questa battaglia non comincia oggi, - dichiara il consigliere Blasi - già dal 2009 come sindaco di Melpignano portai la mia comunità a prendere parte insieme a diverse associazioni a un ricorso legale contro questa assudità. Oggi da consigliere regionale di fronte alla prossima entrata in funzione dell’impianto non posso che chiedere alla massima istituzione democratica pugliese di prendersi le sue responsabilità votando questo ordine del giorno. Vorrei ricordare che la discarica sulla falda di Corigliano è un lascito sciagurato del Piano dei rifiuti firmato dall’ex presidente Raffaele Fitto a cui la giunta Vendola non ha saputo porre rimedio. Ora tocca al Consiglio regionale dire la sua”.

Così recita l’ordine del giorno a firma Blasi:

“A giorni potrebbe entrare in esercizio la discarica di Corigliano d’Otranto,  prevista dal Piano Regionale dei rifiuti  e posizionata su una  falda acquifera. 30 pozzi, molti dei quali  di proprietà dell’Acquedotto Pugliese, forniscono l’acqua per l’intero Salento e potrebbero essere contaminati da un eventuale percolato rinveniente dai rifiuti. Nessuno studio scientifico garantisce la non pericolosità di una discarica posizionata su una falda definita ‘altamente vulnerabile’ e quindi il rischio dell’inquinamento.

La discarica è stata progettata sin dal 2003  per accogliere i rifiuti di 46 comuni delimitati all’interno della ex ATO 2 considerando un sistema impiantistico che all’epoca, non prevedeva ancora l’ipotesi del compostaggio. A distanza di 14 anni, il sistema di raccolta dei rifiuti ha subito una forte accelerazione proprio all’interno del bacino dei comuni dell’ex ATO LE2 e in particolare nell’ARO 5 dove  I COMUNI di Corigliano, Cursi, Castrignano, Carpignano, Zollino , Melpignano (a cui si aggiungeranno Galatina . Soleto e Sogliano)   stanno sperimentando il conferimento della frazione organica fuori provincia per adempiere  fino in fondo alle proprie responsabilità .Alla luce di queste considerazioni,  è possibile dire che questa discarica è oggi:

Inaccettabile: per la pericolosità di una falda che potrebbe subire  inquinamento da percolato a causa della sua vulnerabilità definita alta tanto da essere sottoposta a tutela idrogeologica assoluta.

Inutile  in virtù della sperimentazione avviata  dai 6 comuni che potrebbe essere estese a tutti i restanti comuni.

Inopportuna perché frenerebbe  le buone  pratiche della strategia del  rifiuto zero, sfida di civiltà per ogni amministrazione.

 

Per questo chiedo che la discarica di Corigliano possa essere convertita ad altro uso evitando ‘precauzionalmente’ e ‘preventivamente’  il serio  rischio  di inquinamento della falda. La scelta compiuta dai 6 comuni (già diventati 9) dovrebbe essere da stimolo per un miglioramento del sistema della raccolta differenziata che vada nella prospettiva di una vera e seria tutela dell’ambiente. Ecco perché, l’entrata in esercizio della discarica di Corigliano assume un valore etico nella misura in cui richiama ciascuno di noi alle proprie responsabilità. Chi utilizzerà la discarica di Corigliano, sarà solo colui che non  avrà considerato fino in fondo le conseguenze delle proprie azioni  e avrà circoscritto i propri comportamenti nell’orizzonte dell’oggi,  non considerando il futuro dei propri figli. La scelta a cui siamo chiamati non riguarda solo il Comune di Corigliano: l’acqua è un patrimonio di tutti, bene comune, e mai come oggi, occorre salvaguardarlo .

Pertanto rivolgo un appello ad ogni singola comunità del Salento affinchè consideri questo momento un’occasione straordinaria  per mettere in campo le energie necessarie a invertire i nostri stili di vita e abitudini. Se scelte sbagliate sono state fatte nei tempi passati, a  noi, oggi, non è più consentito. Attraverso una leale condivisione di intenti e una forte collaborazione  tra comunità,  si  potrà  ‘colpire’ un sistema ‘collaudato’  di smaltimento di rifiuti che prevede ancora, nel 2014,  l’utilizzo delle discariche”.

Lecce, 13 marzo 2013




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