Il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio
Blasi ha presentato al presidente del Consiglio regionale un ordine del
giorno da portare prima possibile all’attenzione dell’Assemblea. L’ordine del
giorno impegna il Consiglio Regione a pronunciarsi sulla conversione della
nuova discarica di Corigliano dalla destinazione originaria (biostabilizzato
maturo) ad altro uso, al fine di salvaguardare la ricca e unica falda acquifera
del Salento sulla quale è ubicata la discarica e in forza del principio di
precauzione previsto dalla Convenzione europea all'art.191 del Trattato del
funzionamento dell'Unione Europea.
“Questa battaglia non comincia oggi, - dichiara il
consigliere Blasi - già dal 2009 come sindaco di Melpignano portai la mia
comunità a prendere parte insieme a diverse associazioni a un ricorso legale
contro questa assudità. Oggi da consigliere regionale di fronte alla prossima
entrata in funzione dell’impianto non posso che chiedere alla massima
istituzione democratica pugliese di prendersi le sue responsabilità votando
questo ordine del giorno. Vorrei ricordare che la discarica sulla falda di
Corigliano è un lascito sciagurato del Piano dei rifiuti firmato dall’ex
presidente Raffaele Fitto a cui la giunta Vendola non ha saputo porre rimedio.
Ora tocca al Consiglio regionale dire la sua”.
Così recita l’ordine del giorno a firma Blasi:
“A giorni potrebbe
entrare in esercizio la discarica di Corigliano d’Otranto, prevista dal Piano
Regionale dei rifiuti e posizionata su una falda acquifera. 30 pozzi, molti
dei quali di proprietà dell’Acquedotto Pugliese, forniscono l’acqua per
l’intero Salento e potrebbero essere contaminati da un eventuale percolato
rinveniente dai rifiuti. Nessuno studio scientifico garantisce la non
pericolosità di una discarica posizionata su una falda definita ‘altamente
vulnerabile’ e quindi il rischio dell’inquinamento.
La discarica è stata
progettata sin dal 2003 per accogliere i rifiuti di 46 comuni delimitati
all’interno della ex ATO 2 considerando un sistema impiantistico che all’epoca,
non prevedeva ancora l’ipotesi del compostaggio.
A distanza di 14 anni, il sistema di raccolta dei rifiuti ha subito una forte
accelerazione proprio all’interno del bacino dei comuni dell’ex ATO LE2 e in
particolare nell’ARO 5 dove I COMUNI di Corigliano, Cursi, Castrignano,
Carpignano, Zollino , Melpignano (a cui si aggiungeranno Galatina . Soleto e
Sogliano) stanno sperimentando il conferimento della frazione organica fuori
provincia per adempiere fino in fondo alle proprie responsabilità .Alla luce
di queste considerazioni, è possibile dire che questa discarica è oggi:
Inaccettabile:
per la pericolosità di una falda che potrebbe subire inquinamento da percolato
a causa della sua vulnerabilità definita alta tanto da essere sottoposta a
tutela idrogeologica assoluta.
Inutile
in virtù della sperimentazione avviata dai 6 comuni che potrebbe essere estese
a tutti i restanti comuni.
Inopportuna
perché frenerebbe le buone pratiche della strategia del rifiuto zero, sfida
di civiltà per ogni amministrazione.
Per questo chiedo che
la discarica di Corigliano possa essere convertita ad altro uso evitando
‘precauzionalmente’ e ‘preventivamente’ il serio rischio di inquinamento
della falda. La scelta compiuta dai 6 comuni (già
diventati 9) dovrebbe essere da stimolo per un miglioramento del sistema della
raccolta differenziata che vada nella prospettiva di una vera e seria tutela
dell’ambiente. Ecco perché, l’entrata in esercizio della discarica di
Corigliano assume un valore etico nella misura in cui richiama ciascuno di noi
alle proprie responsabilità. Chi utilizzerà la discarica di Corigliano, sarà
solo colui che non avrà considerato fino in fondo le conseguenze delle proprie
azioni e avrà circoscritto i propri comportamenti nell’orizzonte dell’oggi,
non considerando il futuro dei propri figli. La scelta a cui siamo chiamati non
riguarda solo il Comune di Corigliano: l’acqua è un patrimonio di tutti, bene
comune, e mai come oggi, occorre salvaguardarlo .
Pertanto rivolgo un
appello ad ogni singola comunità del Salento affinchè consideri questo momento
un’occasione straordinaria per mettere in campo le energie necessarie a
invertire i nostri stili di vita e abitudini. Se scelte
sbagliate sono state fatte nei tempi passati, a noi, oggi, non è più
consentito. Attraverso una leale condivisione di intenti e una forte
collaborazione tra comunità, si potrà ‘colpire’ un sistema ‘collaudato’ di
smaltimento di rifiuti che prevede ancora, nel 2014, l’utilizzo delle
discariche”.
Lecce, 13 marzo 2013