Per i giornalisti che non sono potuti intervenire ieri
nella conferenza stampa di PeaceLink, si invia la scaletta delle cose che sono
state discusse.
Alessandro Marescotti
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PREMESSA
I missionari comboniani dell'Amazzonia hanno indetto un
incontro internazionale di tutti i gruppi che si battono contro i disastri
ambientali causati dalla VALE e dalle multinazionali del ferro. Hanno invitato
anche PeaceLink chiedendo che si crei un rapporto di collaborazione fra Taranto
(dove opera l'ILVA) e l'Amazzonia (dove opera la VALE).
FINALITA' GENERALI DEL PROGETTO
• Affrontare l'aspetto etico della condotta
delle multinazionali del ferro, toccando il delicato aspetto della
responsabilità sociale e della violazione dei diritti fondamentali dell'uomo e
dei danni alla biosfera, in una prospettiva globale e non solo locale.
• Favoriere l'approccio del pensare globalmente
e agire localmente.
• Creare un network di solidarietà mondiale per
portare all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale il disastro ambientale e
sociale provocato dalle multinazionali del ferro, in particolare la VALE e
l'ILVA.
• Evidenziare come la capacità produttiva di
acciaio ecceda la reale domanda che serve alla società e stia creando problemi
economici che richiedono una riconversione economica verso la sostenibilità.
• Evidenzare come questo modello di sviluppo sta
portando all'esaurimento delle miniere di ferro entro questo secolo.
• Sollevare l'attenzione sulle emissioni di CO2
che stanno portando allo scioglimento dei ghiacciai.
• Prendere coscienza come questo modello di
sviluppo privilegi il profitto immediato rispetto alla prospettiva di
salvaguardia del Pianeta e vada pertanto contestato e riconvertito perché porta
all'esaurimento rapido delle risorse, alla deforestazione, allo sfruttamento e
imbarbarimento sociale delle comunità, all'inquinamento di vaste aree, a
fenomeni di trasferimento transfrontaliero di diossine e altri inquinanti
persistenti e al surriscaldamento del Pianeta.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
• Effettuare anche in Amazzonia, dove opera la
multinazionale Vale con i impianti di prima lavorazione del ferro, gli studi
compiuti a Taranto sulla diossina nel latte materno e nella catena alimentare.
• Portare la questione dell'ILVA di Taranto
nella mobilitazione internazionale.
• Scrivere un libro su questa esperienza di
collaborazione internazionale.
Vogliamo allearci con i missionari brasiliani che si battono
contro la deforestazione dell'Amazzonia, dove viene estratto (da immense
miniere) il minerale di ferro che inquina anche il quartiere Tamburi di Taranto
provocando effetti simili a quelli provocati nelle comunità brasiliane
dell'Amazzonia dove opera la multinazionale VALE (che rifornisce ILVA).
RESISTIAMO ALL'ILVA E ALLA VALE CON I MISSIONARI BRASILIANI
CHE SCRIVONO:
É graça divina começar bem.
Graça maior persistir na caminhada certa.
Mas graça das graças é não desistir nunca.
(D. Hélder Câmara)
E' grazia divina cominciare bene.
Grazia maggiore è persistere nel cammino convinto.
Ma la grazia delle grazie è non arrendersi mai.
(D. Hélder Câmara)
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COSA FAREMO IN BRASILE
Il seminario “Carajàs 30 anos” Brasile, 5-9 maggio 2014
Questo seminario internazionale, al quale PeaceLink è stata
invitata, analizzerà (dal punto di vista delle comunità, dei movimenti sociali
e del mondo universitario e della ricerca), 30 anni di storia della
transnazionale Vale, e degli effetti della sua presenza nei 38 paesi nei quali
opera.
Si aprirà con dei colloqui internazionali tra
rappresentanti di vari paesi, con dei resoconti sugli impatti delle società
minerarie nelle varie nazioni ed esperienze di resistenza. Ci saranno
testimonianze dal Mozambico e Colombia, tra gli altri, dove ci sono stati casi
di spostamenti forzati di alcune migliaia di persone, per permettere alla
società di continuare le sue operazioni nelle miniere di carbone. In questo
primo tavolo di dibattito verrà presentato il caso ILVA di Taranto. Il dibattito
verterà sul tema: Diritto alla salute di fronte ai progetti siderurgici. Io e
la dott.ssa Daniela Patrucco presenteremo la situazione di Taranto, mettendo in
evidenza la correlazione tra l'aumento di patologie e inquinamento ambientale,
prodotto dal colosso dell'acciaio. L'Italia sarà l'unico paese a presentare il
problema del diritto alla salute.
Nei giorni seguenti saranno organizzati vari Gruppi di
Lavoro, per confrontare idee, progetti e studi che i rappresentanti dei vari
paesi vorranno condividere. In uno di questi gruppi di lavoro verranno
presentati gli studi e le analisi fatte a Taranto da diverse ONG sulla
contaminazione da diossina negli alimenti (cozze, formaggi, uova e animali),
nel latte materno e nel sangue. Padre Dario Bossi ritiene molto importante il
nostro intervento sulla contaminazione da diossina, argomento ancora troppo
poco conosciuto in quelle regioni brasiliane e quasi per nulla documentato, a
causa della mancanza di mezzi per rilevarne la presenza, o dalla scarsa volontà
dei governi locali di diffondere questo tipo di informazioni. Un altro dei
gruppi di lavoro riguarderà le strategie di responsabilizzazione delle imprese
e vedrà rappresentanti dei vari paesi intervenuti, presentare le proprie
proposte e suggerimenti a riguardo.
Verrà inoltre proiettato un documentario che comparerà
tre impianti siderurgici e i loro impatti sulle comunità e sul territorio:
Piquià de Baixo (Vale), Santa Cruz (Thyssen Krupp) e Taranto (ILVA). A questo
documentario PeaceLink ha collaborato attivamente, nella persona di Luciano
Manna, per quanto riguarda la parte relativa all'Ilva di Taranto.
Beatrice Ruscio
Note:
Il progetto di PeaceLink ha un costo di almeno tremila euro
che serviranno a pagare le spese di viaggio, vitto e alloggio alle due
volontarie di PeaceLink (Beatrice Ruscio e Daniela Patrucco) che parteciperanno
all'iniziativa. PeaceLink lancia un appello e cerca cento sostenitori a questo
progetto. Chi vuole aderire scriva a volontari@peacelink.it o invii un sms al
3290980335. Chi sosterrà il progetto riceverà un dossier, un e-book, un
reportage di immagini e un costante aggiornamento sull'iniziativa.