I
Parlamentari del M5S plaudono al ripristino del servizio ma sottolineano gli
altri problemi legati al servizio idrico integrato nella cittadina tarantina
Dopo ben 6 mesi e la
denuncia pubblica dei parlamentari 5 Stelle, torna l’erogazione dell’acqua
potabile presso le abitazioni di edilizia popolare per 50 famiglie a Manduria,
tagliata per morosità accumulata. “L’acqua è un diritto umano universale
– ribadiscono deputati e senatori M5S – garantire il quantitativo minimo
vitale di acqua potabile, individuato in 50 litri pro capite giornalieri dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità e in 40 litri pro capite giornalieri dall’Onu, è
necessario per assicurare una vita dignitosa. Un diritto che, nonostante le
belle parole del Presidente Vendola, in Puglia non è ancora garantito.
Prendiamo atto che è stato necessario il nostro intervento ma non dimentichiamo
che il servizio idrico nella nostra regione è gestito da una società per azioni
e che, dunque, rimane un soggetto giuridico di diritto privato e che mira a
dividere gli utili a fine anno. Fino a quando l’Acquedotto Pugliese resterà una
SpA – continuano i parlamentari M5S – l’erogazione di acqua per
garantire il diritto umano universale sarà secondaria rispetto agli interessi
economici. Pertanto, con angoscia, siamo sicuri che vedremo presto altri
distaccamenti a danni di cittadini impossibilitati a pagare”.
Nel mirino dei 5 Stelle
finisce anche la recente e molto pubblicizzata iniziativa della Regione Puglia
del “Bonus idrico”. “I provvedimenti di rimborso per le ‘utenze deboli’
– affermano i parlamentari – sono destinati solamente a quelle utenze
che non hanno morosità nei confronti di AqP, di conseguenza le migliaia di
cittadini che vivono in alloggi popolari che non riescono a pagare le bollette
poiché in difficoltà economiche, non potranno usufruire di tali agevolazioni e
saranno persino costretti a veder aumentare il costo delle proprie bollette,
poiché tale aumento coprirà le utenze che invece usufruiranno di questa
agevolazione”.
“Nell’area che
ricomprende l’agglomerato di Manduria, al pari di altre zone in Puglia, c’è una
palpabile sofferenza tra i cittadini dovuta ad un servizio idrico integrato
pessimo – dichiarano deputati e senatori 5 Stelle – Ci sono
ancora moltissime utenze che non usufruiscono delle reti fognarie, come a Sava,
o degli impianti di depurazione, oppure che sono soggetti a vedersi realizzare
sul proprio territorio un depuratore che svolge il più basso livello di
depurazione possibile e che addirittura scarica in mare. Ci sono poi edifici e
case, come ad esempio sul litorale, che non possono usufruire per intero del
servizio idrico e devono sobbarcarsi ogni anno importanti spese per chiamare
autobotti ed auto-spurghi. Non smetteremo mai – concludono i
parlamentari M5S – di denunciare le inefficienze e gli errori di queste
amministrazioni, a maggior ragione quando si tratta di un diritto come l’acqua
perché crediamo fortemente che in un paese civile i diritti dei cittadini
debbano essere considerati prioritari rispetto alla divisione degli utili delle
società per azioni”.