Il Ministero dello Sviluppo
Economico risponde all’interrogazione presentata dal deputato Giuseppe L’Abbate
(M5S) tranquillizzando sui rischi dei campi elettromagnetici ed affermando che
la centrale a carbone in Albania non si farà più
“Sull’elettrodotto Enel non vi è
nulla da eccepire”. A dichiararlo il sottosegretario allo Sviluppo
Economico Claudio De Vincenti in risposta all’interrogazione presentata dal
deputato Giuseppe L’Abbate (MoVimento 5 Stelle), datata 21 novembre 2013. La merchant-line
che dovrebbe collegare Porto Romano (provincia di Durres – Albania) a
Casamassima, approdando sulle coste di Polignano, è piombata nella discussione pubblica
a metà ottobre scorso quando, le amministrazioni locali, dimenticandosi di ciò
che avevano precedentemente approvato in passato, rigettavano tout court il
progetto, considerandolo pericoloso per l’ambiente e per lo sviluppo del
territorio.
“Documenti alla mano, però, è
presto dimostrato come tutte le amministrazioni comunali, provinciali e
regionali avessero espresso il proprio parere favorevole al progetto. Una
smemoratezza che non ha colto impreparato neppure il Ministero dello Sviluppo
Economico, a cui non pare servire una cura di fosforo che sarebbe da
consigliare ai politicanti locali – dichiara il deputato Giuseppe
L’Abbate (M5S) – Dinanzi al decreto attuativo già emanato dal Ministero
e senza alcuna informazione da parte delle amministrazioni locali, l’unico
intervento che potevamo fare era presentare una interrogazione parlamentare per
chiarire alcune problematicità che, dalla lettura del progetto, emergevano in
maniera preponderante”.
Nell’interrogazione all’allora
Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato si chiedeva di completare le
procedure e le analisi, soprattutto dal punto di vista elettromagnetico, se
l’elettrodotto fosse ritenuto strategico vista la sovrapproduzione di energia
da fonti rinnovabili puntualmente dispersa in Puglia e se non ritenesse che
l’approvvigionamento da centrale a carbone mettesse in difficoltà l’Italia
dinanzi ai parametri normativi europei di riduzione dell’emissione di CO2.
“Il procedimento autorizzativo ha
visto la partecipazione sia delle amministrazioni territoriali, tra le quali la
Regione Puglia, con l’espressione dell’intesa al progetto con delibera di
Giunta Regionale n. 44/2012 e del parere di compatibilità ambientale – dichiara
il Sottosegretario De Vincenti – sia delle amministrazioni statali, tra
le quali il Ministero della Salute, competente per quanto riguarda la materia
delle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici CEM, ed il
Ministero dell’Ambiente, competente sia in merito alla posa del cavo in mare
sia in materia di rischi incendi”.
Rassicurazioni sui campi
elettromagnetici su cui sarà la stessa Enel a fornire i valori per tutta la
durata dell’esercizio delle opere in corrente alternata mentre la centrale
termoelettrica albanese di Porto Romano, alimentata a carbone, non sarà più
realizzata. Il progetto che la società elettrica avrebbe definitivamente
abbandonato, scongiurando nuove emissioni di CO2.
“Tutto quello che era nei nostri
mezzi lo abbiamo fatto, senza peraltro il supporto dei politici locali a cui
sembrano interessare più i giochi di partito che il risultato vero e proprio
– conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – Se le
amministrazioni avessero espresso, a tempo debito, parere negativo ora
l’elettrodotto non si sarebbe più fatto. Alla luce delle scellerate scelte
politiche del passato, dunque, non possiamo che sperare in un approdo
differente che faccia meno danni possibili e che sia lontano da zone antropiche”.