Definire preoccupante la situazione dell’Ilva di
Taranto è ottimistico.
In questi mesi tra sequestri , decreti, commissari, piano
industriale che non arriva, impianti fatiscenti e in stato di abbandono,
manutenzioni ordinarie impiantistiche ridotte al minimo , l’AIA che non
decolla; in mezzo a ciò , il dramma degli infortuni mortali, dei colleghi
ammalati e altri gravissimi incidenti come quello che ha visto coinvolto il
giovanissimo Andrea Incalza della ditta Castiglia, a cui nelle scorse
ore è stata amputata una gamba, la situazione è oramai precipitata.
Siamo “quasi” al COLLASSO.
Avevamo più volte detto che se non si mette mani al
portafoglio , qualche anno di lavoro e poi avremmo chiuso.
Ci sbagliavamo, se si continua così qualche altro mese
ed è finita, in un senso e nell’altro (salute-lavoro).
Il paradosso è che i vari governi, ogni qual volta
hanno emesso i decreti, ci hanno sempre spiegato che servivano per tenere
insieme il diritto alla salute e al lavoro, il risultato finora è esattamente
l’opposto.
Senza soldi e investimenti, non c’e’ salute, non c’e’
sicurezza , non c’e’ futuro.
Nelle prossime ore vi comunicheremo i giorni e gli
orari delle assemblee, stiamo lavorando da mesi per farle unitarie , qualcuno
fa finta di non sentire, i lavoratori sono stanchi di aspettare e noi pure.
TA 10 02 2014
USB C’E’!!!