DESTINAZIONE ITALIA:
BONELLI (VERDI), UN CONDONO INQUINATORI CHE DEMOLISCE LEGISLAZIONE AMBIENTALE
NORMA SCANDALOSA CHE
METTERA' ITALIA IN INFRAZIONE COMUNITARIA E PREMIA CHI HA PROVOCATO DISASTRI
"Il condono economico ed il premio per i grandi inquinatori
nelle zone da bonificare inserito nel decreto Destinazione Italia non solo
e' una norma che demolisce la legislazione ambientale
italiana ma mette l'Italia in infrazione comunitaria perche' contraddice
tutti i principi della normative europee in fatto d'inquinamento". Lo
dichiara Co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge:
"L'articolo 4 del decreto non solo azzera il principio chi inquina
paga ma e' totalmente contraria alla direttiva Ue sul Danno
Ambientale".
"Con questa norma
si fa un grande regalo agli inquinatori che, in virtu' di pseudo accordi
di programma, non solo potranno vedere ridotti in modo consistente le
cifre da sborsare per la bonifiche delle aree che hanno inquinato ma
otterranno anche una premialita' per realizzare nuovi impianti, come
gassificatori, inceneritori o ampliamenti produttivi - spiega il leader
ecologista -. Si potranno fare accordi di programma finanziati con soldi
pubblici con i proprietari dei terreni dei SIN (Siti di interesse
nazionale per le bonifiche) che sono i responsabili del danno ambientale e
dall'inquinamento, purche' l'inquinamento sia avvenuto prima del 2007".
"Questo significa
che la norma interessa tutti i SIN, ovvero le aree da bonificare come
Priolo, Brindisi, Gela, Taranto, Brescia, Sarroch e tutti i luoghi
devastati dall'inquinamento. L'accordo di programma cancella ogni altro
onere di compensazione economica nei confronti della collettivita' per
i fatti avvenuti fino alla stipula dell'accordo - conclude Bonelli -.
Ogni comma di questo articolo e' di una gravità inaudita e prevede
che gli accordi di programma per le bonifiche devono essere
sostenibili economicamente per l’impresa: lo stesso centro studi
della Camera, esaminato il testo, dice che non rispetta il principio
'chi inquina paga'".
Roma, 06 febbraio 2014
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UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI