Blasi: “Colonnine Enel a Lecce: una iniziativa buona, ma
in odor di propaganda politica. Ci si occupi di reali politiche virtuose per
l’ambiente e si chieda ad Enel di smettere di bruciare carbone”.
“La presentazione delle colonnine Enel per il rifornimento
di auto elettriche a Lecce è un bel passo avanti per la città di Lecce.
Effettivamente si dà una possibilità di approvvigionamento di carburanti a
quella decina di cittadini che posseggono veicoli di questo genere. E si segna
una data storica, qualora questo genere di trasporto dovesse diventare di massa
nei prossimi anni.
Per gli altri 90mila leccesi attendiamo che a Lecce si
proceda al miglioramento della qualità e della frequenza del trasporto pubblico,
oggi mal gestito a tutto vantaggio dei guadagni che le strisce blu producono
alla Sgm. Guadagni che in buona parte si trasformano in utili privati e che non
vengono reinvestiti. Per potenziare le linee, infatti, Perrone chiama in causa
la Regione (come del resto fa per ogni cosa), e quindi la collettività, la
stessa che già paga le strisce blu.
Oltre alle colonnine e agli annunci su una presunta città
“pulita” si attende dal sindaco una decisione sul che fare di quell’enorme
monumento allo spreco che è il filobus. O sulla chiusura (vera e non fasulla) del
centro storico di Lecce all’attraversamento selvaggio delle automobili. E
sull’allargamento dell’area pedonale e l’aumento delle piste ciclabili (anche
queste vere, possibilmente, e non aree pedonali spacciate come tali).
E, giacché in questo genere di iniziative a favore di
fotografi se ne presenta l’occasione, oltre alle cinque colonnine si potrebbe
chiedere ad Enel – e su questo punto mi rivolgo chiaramente anche al sindaco
Consales e all’assessore Capone – di rispettare l’ambiente salentino prima di tutto
smettendo di bruciare carbone a Cerano. Insomma, oltre che alla propaganda conviene
che ci si dedichi di più a chi soffre le conseguenze dell’inquinamento. E a
Brindisi, Lecce e nel Salento sono in tanti”.
Lecce, 06/02/2014 Sergio
Blasi