I
deputati del M5S scrivono al Governatore Vendola per chiedere chiarimenti sul
prosieguo dei lavori mentre è attesa il 23 gennaio la sentenza della Corte di
Giustizia europea sullo stato di infrazione dell’Italia
Ben
187 depuratori malfunzionanti dislocati su tutto il territorio regionale,
un’emergenza ambientale che è giunta oramai alla terza proroga dal lontano
gennaio 2011, un impegno concreto richiesto in Parlamento al Governo, nel
giugno scorso, dal M5S per appurare l’adeguamento degli impianti di depurazione
alle normative comunitarie ed avviare, nel frattempo, il monitoraggio ed il controllo
degli sversamenti. È questa la triste realtà della Regione Puglia che stenta ad
uscire dallo stato emergenziale nel settore della tutela delle acque
superficiali e sotterranee nonché dei cicli di depurazione nell’intero
territorio pugliese. E mentre si attende la sentenza della Corte di Giustizia
europea sullo stato d'infrazione dell’Italia che coinvolge anche la Puglia (tre
i comuni interessati: Trinitapoli, Francavilla Fontana e Monteiasi) prevista
per il 23 gennaio, il Governatore Vendola risponde alla richiesta di
informazioni del deputato Giuseppe D’Ambrosio (M5S).
“Nella
missiva inviata al Presidente della Regione Puglia – dichiara D’Ambrosio
– ho richiesto lo stato dell’arte degli interventi di potenziamento delle
opere infrastrutturali relative al settore idrico e fognario. Ma la risposta di
Vendola è sembrata alquanto elusiva e vaga”.
Il
Governatore e leader di “Sinistra, Ecologia e Libertà”, infatti, ha risposto
affermando che “a novembre scorso è stato predisposto da “Acquedotto
Pugliese S.p.A.” un piano industriale per la depurazione delle acque, in
collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, che consentirà di metter a norma
i sistemi di raccolta e depurazione delle acque reflue secondo le disposizioni
europee nonché di aumentare la potenzialità degli impianti del 32%”.
“Cosa
preveda questo piano industriale e le sue tempistiche non è dato sapere – continua
Giuseppe D’Ambrosio (M5S) – Abbiamo auspicato una seria accelerazione,
anche in merito all’utilizzo di alcune centinaia di milioni, previsti dai fondi
europei, che rischiano di essere persi. Ma Vendola ha assicurato che saranno
messe a disposizione ulteriori risorse nella nuova programmazione FESR
2014-2020”.
“Ancora
non è chiaro – gli fa eco il collega Francesco Cariello, primo firmatario
dell’ordine del giorno approvato dal Governo – cosa abbia fatto il
Presidente della Regione Puglia negli ultimi anni. Non è chiaro il suo piano
d’azione e alcuni progetti, ad esempio, sono previsti in conclusione
addirittura nel 2016. Non essendoci alcun tipo di urgenza da parte del
Governatore pugliese, sembra quasi che o i problemi non si vogliano risolvere o
che lo stato emergenziale faccia un po’ comodo a tanti. Fatto sta che, non solo
si andrà incontro ad una sentenza che sicuramente ci penalizzerà
economicamente, ma lo stesso Vendola – conclude il deputato M5S – lascerà
un problema irrisolto, nonostante il Ministero sia impegnato a controllare il
lavoro della Giunta regionale”.