SISTEMA AFFARI HA
BLOCCATO L’AVVIO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
"A Roma e nel Lazio
si e' creato un sistema d’affari che ha bloccato il vero avvio della raccolta
differenziata e l’affermarsi di un ciclo virtuoso dei rifiuti per giustificare
gli affari che ruotavano intorno alla discarica di Malagrotta e gli
inceneritori". Lo afferma il Co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli che
aggiunge: "A causa delle nostre battaglie contro inceneritori e discariche
siamo stati messi all'angolo accusati di dire no a tutto. Con l'inchiesta che
ha portato all'arresto di Manlio Cerroni ed altre persone si comincia a comprendere
come il sistema dei rifiuti nel Lazio e di Roma fosse basato su un meccanismo
di affari che ha strategicamente voluto impedire l'avvio della raccolta
differenziata con standard europei".
"Il sistema
funzionava in modo elementare: piu' 'monnezza' c'era da smaltire e bruciare e
piu' si guadagnava, mentre, purtroppo, a pagare erano e sono ancora i cittadini
- ricorda il leader ecologista -. L'inceneritore di Albano e' sotto inchiesta
ma non è il primo; alcuni anni fa fu quello di Colleferro ad essere sequestrato
dal Noe, con 13 arresti, tra cui anche un dirigente Ama, perche' in
quell'impianto venivano smaltiti (bruciati) tutti i tipi di rifiuti violando
'tutte le norme previste'. Parte dei rifiuti, come aveva verificato l'autorità
giugidiaria, arrivavano 'di nascosto' dalla Campania e comprendeva anche
rifiuti pericolosi e in questo modo si conseguivano profitti illegali".
"Questa inchiesta
conferma quello che noi Verdi, sul piano politico, sosteniamo da sempre: il
ciclo dei rifiuti non puo' basarsi su discariche e inceneritori sostenuti da
soldi pubblici o finanziati da meccanismi perversi come il Cip6 - conclude
Bonelli -. Proprio contro il Cip6 dell'inceneritore di Albano noi Verdi facemmo
una dura battaglia in Parlamento per impedire che venisse concesso il
contributo pubblico: anche allora fummo crocifissi e bollati come 'quelli del
no'".
Roma, 09 gennaio 2014
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UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI