Presidio permanente sotto il
Ministero dell’Economia per richiedere l’attuazione dell’emendamento al Decreto
del Fare e dare 2,5 milioni di euro alle piccole e medie imprese. I parlamentari
pugliesi M5S: “Cosa blocca il Governo?”
È iniziato questa
mattina il presidio permanente dei deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle
sotto il Ministero dell’Economia per portare a compimento il secondo
“Restitution Day”. I parlamentari M5S chiedono ai Ministri Saccomanni e
Zanonato di aprire subito il Fondo pubblico di Garanzia per le piccole e medie
imprese, come previsto dal “Decreto del Fare” grazie ad un emendamento
approvato in Senato su richiesta dei 5 Stelle. La somma della seconda restituzione
è pari a 2.563.016,76 euro che deputati e senatori M5S vorrebbero dare alle PMI
italiane e non esser costretti a conferire nuovamente nell’unico conto dello
Stato italiano in grado di ricevere bonifici, ovvero il “Fondo per
l’ammortamento del debito pubblico” dove, a luglio scorso depositarono circa
1,6 milioni di euro.
“Il nostro
contributo di oltre 2,5 milioni di euro tra stipendi e diarie in eccesso – dichiarano
i deputati pugliesi M5S Francesco Cariello, Giuseppe L’Abbate, Giuseppe
Brescia, Emanuele Scagliusi, Diego De Lorenzis, Giuseppe D’Ambrosio ed i
senatori Barbara Lezzi, Daniela Donno, Maurizio Buccarella e Lello Ciampolillo –
è in grado di garantire 40 milioni di prestiti per le imprese grazie
all’effetto leva. In attesa che il Governo esegua, come previsto dalla
Costituzione, ciò che il Parlamento ha già legiferato, chiediamo ai cittadini
di sostenerci in questa battaglia collegandosi al sito apricontopmi.it dove
potranno trovare tutti gli strumenti per agire subito. Non comprendiamo – continuano
i parlamentari pugliesi M5S – cosa stiano aspettando i ministeri
competenti. Lo abbiamo promesso ai cittadini durante la campagna elettorale.
Abbiamo fatto in modo che il Governo prendesse un impegno concreto facendo
approvare un nostro emendamento al “Decreto del Fare” che istituisse questo
fondo. Adesso – concludono – manca solamente che ci forniscano un
IBAN ma, come al solito, l’esecutivo resta immobile. Come immobili restano i
nostri colleghi parlamentari che ci auguriamo ci copino quanto prima,
restituendo le cifre non spese. Quanto altro dovremo aspettare per dare
sostegno concreto alle imprese italiane?”.
Nel primo pomeriggio,
il capogruppo Federico D’Incà ed il vice Giuseppe Brescia sono stati ricevuti
dal capo di gabinetto del Ministero dell’Economia dove hanno richiesto la firma
di Saccomanni, al momento all’estero, sull’apertura del fondo
per le piccole e medie imprese. I parlamentari continueranno nel presidio sino
a firma avvenuta.