Mancano ormai pochi giorni alla scadenza della prima rata della
TARES e l'Amministrazione Comunale è già all'opera per far ingoiare la pillola
amara ai baresi con una serie di azioni che tenderanno ad addossare ad altri le
proprie responsabilità.
Sia chiaro che NON E’ l’introduzione della quota per le spese
indivisibili che ha fatto lievitare il conto della nuova Tariffa sui rifiuti,
ma determinante è stato aver eluso l’obbligo di attivare la raccolta
differenziata che, nel Comune di Bari, è oramai attestata – nel 2013 – a una
“illegale” quota del 25%, contro il 65% previsto dall'art. 205 del D. Lgs. N.
152/06 entro il 31.12.12.
Il rientrare nella citata percentuale di raccolta differenziata
avrebbe certamente generato un risparmio per i cittadini che avrebbero visto
così ridursi il costo di un servizio che oggi ha, invece, raggiunto un livello
talmente alto da essere insostenibile per molti baresi.
Per aumentare la quota di Raccolta Differenziata la nostra
amministrazione pensa che sia sufficiente convocare una conferenza stampa in
cui il Presidente dell’AMIU Gianfranco Grandaliano, fresco di un convegno di
Federambiente a Roma, presenti un rapporto, preparato da Bain & Co. per
Federambiente, per analizzare la situazione della raccolta differenziata in
Italia. E poi, per sensibilizzare la cittadinanza, presentare uno spot (ma
quanto ci costa?). Il risultato sembra ovvio e scontato: per migliorare le
performance di una Raccolta Differenziata dalle percentuali ridicole,
giustamente altro non si può fare che affidarsi a un comico affermato.
Oramai appare chiaro che l'attuale Amministrazione, in tema di
Raccolta Differenziata, sembra un dilettante allo sbaraglio, con zero idee e
tanta confusione.
Da quanto apprendiamo dalla nota presente sul sito del Comune,
il Presidente Grandaliano avrebbe “evidenziato” le buone pratiche dell’AMIU,
quando invece avrebbe dovuto sottolineare le buone pratiche presentate
dagli ALTRI enti presenti al convegno, tra i quali AMA che si occupa della RD a
Roma, una città “appena” più grande di Bari, e che ha avviato la PAP (Porta A
Porta) in 5 dei 15 Municipi (interessando oltre 400 mila residenti, più
dell’intera popolazione di Bari), o di Veritas (Venezia), con 200 mila utenti
raggiunti dalla PAP.
A Bari, invece di incentivare i cittadini all'utilizzo di buone
pratiche che consentano risparmi sul costo del servizio e benefici
all'ambiente, i nostri Amministratori continuano a ripetere che la raccolta
differenziata aumenti il costo del servizio.
A nostro avviso È ESATTAMENTE VERO IL CONTRARIO, in quanto
differenziando si risparmiano i costi di smaltimento in discarica, quelli
relativi al pagamento dell'ecotassa, si riducono notevolmente i costi di
spazzamento e si recuperano risorse dalla vendita dei materiali riciclati.
Siamo certi che, in questo momento, i cittadini baresi,
quanto a informazione, siano più avanti dei nostri Amministratori. Come
esempio, proprio a Roma il Presidente Grandaliano ha potuto ascoltare
l’esperienza del Comune di Ciampino che controbilancia i maggiori costi della
raccolta PAP con il ricavato dalla vendita del materiale e dai minori costi
derivanti dallo smaltimento in discarica (e non si venga a dire che Ciampino ha
solo 50 mila abitanti). Fantastica o, per meglio dire, fantasiosa ci appare la
frase del presidente dell’AMIU:
“A breve, comunque, l'azienda incrementerà il servizio di
raccolta domiciliare della frazione umida presso fruttivendoli, ristoranti e
mercati; effettuerà il posizionamento di nuovi contenitori più capienti;
realizzerà nuove isole ecologiche nei quartieri Picone, Poggiofranco, Carrassi
e San Pasquale; attiverà centri di rilevazione della quantità dei rifiuti
domestici ai fini di una possibile riduzione della tassa sui rifiuti; infine
estenderà la raccolta della frazione umida a Bari vecchia Più in là è prevista
anche la realizzazione in città di impianti termici ad energia solare e un
impianto fotovoltaico da 60 Megawatt.”
Peccato che egli stesso abbia affermato che l'AMIU non
sempre differenzia l'umidoin quanto il costo dello smaltimento presso i
centri di raccolta attrezzati supera i 90 euro, e quindi, per contenere i
costi, lo stesso viene smaltito in discarica con l'indifferenziato. Ci
auguriamo che non sia più così, ma non ci è dato saperlo in quanto la
trasparenza certamente non è una virtù di questa amministrazione.
Per quanto concerne le isole ecologiche e i cassonetti, il
Presidente dell’AMIU probabilmente si riferiva alla raccolta di prossimità, il
cui sottotitolo è “più inquini e più paghi” che nulla ha a che vedere
con la raccolta differenziata porta a porta a tariffa puntuale, con la quale “più
ricicli e meno paghi”.
Da notare, anche, che l’impianto fotovoltaico da 60 Megawatt
richiederebbe almeno 120 ettari di terreno. Per tale ragione crediamo che
ci sia un refuso nella nota e che nessuno si sia reso conto che forse avrebbero
dovuto scrivere 60 Kilowatt (l’ufficio stampa rilegge i comunicati prima di
distribuirli?)
Dunque, il “più ricicli meno paghi” è un principio di
derivazione europea che non potrà essere raggiunto con i concetti che l’AMIU si
ostina a voler applicare a Bari in quanto il “rifiuto“ deve essere ormai
considerato una risorsa; non un costo per la comunità, ma un bene che ci
porti verso “una società a rifiuti zero”, dove gli utenti paghinoesattamente
quanto del servizio usufruiscono, in base alla produzione effettiva dei
rifiuti non riciclabili avviati a raccolta / smaltimento.
Quest’Amministrazione non pensi di salvarsi grazie
alla sanatoria-vergogna del Governo Letta che, tramite l’articolo 18 del
collegato ambientale alla Legge di stabilità, introduce una modifica normativa
che ha però l’effetto di una generale sanatoria, in quantosostituisce
le scadenze degli obiettivi di legge fissati ormai sette anni fa e le
differisce nel tempo, sgravando di riflesso da eventuali azioni di
responsabilità gli Amministratori che, nel frattempo, non li hanno rispettati,
in quanto l'Amministrazione Comunale e l'AMIU sono i soggetti responsabili
della gestione dei rifiuti e dovrebbero assumersi le responsabilità senza
scaricare su altri il fallimento della loro politica inerente la Raccolta
Differenziata, e soprattutto senza far pagare ai cittadini le loro
inadempienze.
A tal proposito vanno lette attentamente le parole
dell’Assessora Maugeri:
“L'amministrazione comunale - ha dichiarato l'assessore
Maugeri - sta compiendo ogni sforzo possibile per realizzare quel difficile
percorso culturale, operativo e gestionale sulla grande sfida della raccolta
differenziata che, insieme ad altre amministrazioni, siamo chiamati a
percorrere. Va ricordato infatti che la raccolta differenziata richiede grandi
investimenti futuri che però non sempre garantiscono il ritorno previsto. Ma
nonostante tutto grandi passi avanti sono stati compiuti".
Già da molti anni l’attuale amministrazione era stata chiamata a
intraprendere un percorso di cambiamento culturale, come hanno fatto altri
Comuni italiani, ma oggi i risultati sono investimenti dell’AMIU e
dell’Amministrazione verso spot pubblicitari. Di questo passo siamo certi che
il bilancio sarà negativo.
L'amministrazione sostiene che “grandi passi in avanti siano
stati compiuti” e di fatto, quando si tocca il fondo, anche un piccolo
salto ha un impatto in percentuale molto alto, ma raggiungere il 25% di RD a
fine 2013 è un indicatore scandaloso, e di certo non è abbastanza per questa
città dopo ben 8 (OTTO) anni della stessa gestione di centrosinistra. Se quello
che il Comune e l’AMIU stanno facendo è “ogni sforzo possibile”
per intraprendere un percorso di cambiamento culturale certamente non lo otterranno
con spot pubblicitari. Bene farebbero invece a rivedere completamente tale
percorso, magari allineandolo a quello che altri Comuni italiani hanno fatto
perché di questo passo siamo certi che il bilancio non potrà che essere
negativo.
Vorremmo inoltre ricordare al Presidente dell’AMIU che il
MoVimento 5 Stelle attende ancora una risposta in merito alla costruzione
dell'impianto di produzione di CSS (combustibile solido secondario, bruciato
abitualmente nelle cementerie) e alla Valutazione di Impatto Ambientale
inerente la costruzione del biodigestore anaerobico (impianto che brucia gas
metano prodotto dalla decomposizione della frazione umida dei rifiuti e produce
energia elettrica).
A breve consegneremo al Presidente del Consiglio Comunale una
petizione popolare per chiedere che sia ritirata la delega all'ambiente
all'Assessora Maugeri. Ci auguriamo che i Consiglieri Comunali la
votino al fine di dimostrare che non fanno l'interesse dei partiti
ma quello dei cittadini.
Vincenzo Madetti
MoVimento 5 Stelle Bari