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Sergio Blasi su TAP
mercoledì 4 dicembre 2013

da Ufficio stampa Sergio Blasi




Sergio Blasi: “Tap non è più credibile nel suo rapporto con il territorio. La Regione ha l’opportunità di proporre l’approdo a Cerano per facilitare la riconversione della centrale a carbone Federico II”

Le dichiarazioni del country manager di Tap in merito alla scelta di San Foca come approdo del gasdotto sono uno scivolone che rivela la faciloneria e l’improvvisazione con la quale l’azienda sta gestendo il rapporto con il territorio. Citare scambi telefonici con persone rispettabili che non ci sono più, come fatto il 3 dicembre scorso davanti alla stampa, o tentare di dividere il fronte del no “riflessivo” che la Regione Puglia rappresenta, sono azioni da respingere, anche con sdegno.

Il territorio salentino si è dimostrato contrario all’approdo a San Foca in maniera compatta e inequivocabile, qualificando questa posizione con osservazioni pertinenti, in ultima occasione nell’Ost promosso dalla Regione Puglia. Il fatto che Tap lasci intravedere, in maniera surrettizia, che dietro la scelta di San Foca ci sia stata in realtà una azione di lobbyng istituzionale piuttosto che, come ha sempre sostenuto, una serie di studi scientifici, a mio parere squalifica la credibilità della stessa azienda. Ed è un motivo in più per continuare a lottare contro questa scelta irrazionale.

Da parte mia continuo a immaginare che la Regione Puglia si incarichi di giocare un ruolo proattivo in questa vicenda. Nel progetto Tap è previsto un approdo che la popolazione rifiuta. Tap ha invitato la Regione a fare una proposta. In Puglia, in particolare a Brindisi e in molti comuni del nord Salento, abbiamo un serissimo problema di inquinamento atmosferico che deriva, in parte, dalla centrale Federico II di Cerano. Nel trattato di Lisbona gli stati europei si sono impegnati a decarbonizzare le proprie economie. La Regione Puglia nel Pear del 2006 si è impegnata a risolvere il problema di Cerano.

L’approdo di Tap in prossimità della centrarle di Cerano potrebbe, grazie a uno sforzo di riconversione, costoso ma non impossibile se si pensa ai profitti che questo gasdotto produrrà, risolvere due problemi in uno. E visto che Tap ha chiesto alla Regione e al Governo di farsi carico di proposte alternative, chiedo che venga realizzato un progetto congiunto di approdo nei pressi di Cerano e di riconversione della centrale a carbone. È una occasione storica perché la politica e l’imprenditoria energetica non finiscano per giocare ancora una volta un ruolo di retroguardia, come nel caso dell’Ilva, sulle ricadute delle attività industriali sulla salute dei pugliesi. In particolare dei brindisini. Penso che sia soprattutto per il bene del Salento tutto, compreso il Salento brindisino, che questo dovrebbe avvenire. E chi, invece di affrontare i problemi, tenta di innescare una querelle stupida tra territori, con “patate bollenti” da scaricare, mistifica colpevolmente la realtà.

Per ciò che la ratifica del trattato Italia-Albania-Grecia dico solo che è inspiegabile per il governo non aver preso in considerazione la  richiesta - venuta da diversi parlamentari del Salento - di soprassedere a questo ulteriore passo avanti in attesa del completamento delle relative procedure di Via, regionale e nazionale.

 

Lecce, 4 dicembre 2013                                                                                           Sergio Blasi




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