Sergio Blasi: “Tap non è più credibile
nel suo rapporto con il territorio. La Regione ha l’opportunità di proporre
l’approdo a Cerano per facilitare la riconversione della centrale a carbone Federico
II”
Le dichiarazioni del country manager di Tap in merito
alla scelta di San Foca come approdo del gasdotto sono uno scivolone che
rivela la faciloneria e l’improvvisazione con la quale l’azienda sta gestendo
il rapporto con il territorio. Citare scambi telefonici con persone
rispettabili che non ci sono più, come fatto il 3 dicembre scorso davanti alla
stampa, o tentare di dividere il fronte del no “riflessivo” che la Regione
Puglia rappresenta, sono azioni da respingere, anche con sdegno.
Il territorio salentino si è dimostrato contrario
all’approdo a San Foca in maniera compatta e inequivocabile, qualificando
questa posizione con osservazioni pertinenti, in ultima occasione nell’Ost
promosso dalla Regione Puglia. Il fatto che Tap lasci intravedere, in maniera
surrettizia, che dietro la scelta di San Foca ci sia stata in realtà una azione
di lobbyng istituzionale piuttosto che, come ha sempre sostenuto, una serie di
studi scientifici, a mio parere squalifica la credibilità della stessa azienda.
Ed è un motivo in più per continuare a lottare contro questa scelta
irrazionale.
Da parte mia continuo a immaginare che la Regione
Puglia si incarichi di giocare un ruolo proattivo in questa vicenda. Nel
progetto Tap è previsto un approdo che la popolazione rifiuta. Tap ha invitato
la Regione a fare una proposta. In Puglia, in particolare a Brindisi e in molti
comuni del nord Salento, abbiamo un serissimo problema di inquinamento
atmosferico che deriva, in parte, dalla centrale Federico II di Cerano. Nel
trattato di Lisbona gli stati europei si sono impegnati a decarbonizzare le
proprie economie. La Regione Puglia nel Pear del 2006 si è impegnata a
risolvere il problema di Cerano.
L’approdo di Tap in prossimità della
centrarle di Cerano potrebbe, grazie a uno sforzo di riconversione, costoso ma
non impossibile se si pensa ai profitti che questo gasdotto produrrà, risolvere
due problemi in uno. E visto che Tap ha chiesto alla
Regione e al Governo di farsi carico di proposte alternative, chiedo che venga
realizzato un progetto congiunto di approdo nei pressi di Cerano e di riconversione
della centrale a carbone. È una occasione storica perché la politica e
l’imprenditoria energetica non finiscano per giocare ancora una volta un ruolo
di retroguardia, come nel caso dell’Ilva, sulle ricadute delle attività
industriali sulla salute dei pugliesi. In particolare dei brindisini. Penso
che sia soprattutto per il bene del Salento tutto, compreso il Salento
brindisino, che questo dovrebbe avvenire. E chi, invece di affrontare i
problemi, tenta di innescare una querelle stupida tra territori, con “patate
bollenti” da scaricare, mistifica colpevolmente la realtà.
Per ciò che la ratifica del trattato
Italia-Albania-Grecia dico solo che è inspiegabile per il governo non aver
preso in considerazione la richiesta - venuta da diversi parlamentari del
Salento - di soprassedere a questo ulteriore passo avanti in attesa del
completamento delle relative procedure di Via, regionale e nazionale.
Lecce, 4 dicembre 2013 Sergio
Blasi