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SPIAGGE: BONELLI (VERDI), VENDERLE E’ UNA COSA SCHIFOSA CHE VA FERMATA
sabato 9 novembre 2013

da UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI




 

SIGNIFICA ESPROPRIARE CITTADINI E FUTURE GENERAZIONI DI UN BENE COMUNE

"E' EVIDENTE CHE L'ITALIA E' PROPRIO ALL'ULTIMA SPIAGGIA"

 

I DATI DELLA SPIAGGIOPOLI ITALIANA

 

LO STATO NEL 2012 HA INCASSATO 102 MILIONI CONTRO I CIRCA 10 MILIARDI DI FATTURATO DEGLI STABILIMENTI

MENO DI 3400 EURO A CONCESSIONE, UN VERO E PROPRIO REGALO. E LE TARIFFE SONO BLOCCATE. PERCHE?

 

"La vendita delle spiagge chiamata sdemanializzazione e' una cosa semplicemente schifosa che va fermata perche' sancirebbe la completa privatizzazione e la cementificazione delle nostre coste". Lo dichiara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "I cittadini italiani e le future generazioni verrebbero espropriate di un bene che appartiene a loro ovvero alla collettività: purtroppo è ormai evidente che L'Italia e' proprio all'ultima spiaggia".

 

"In Italia sono state date dallo stato italiano nel corso degli anni, prima dalle capitanerie di porto e poi dalle regioni, 30.000 concessioni sul demanio marittimo legate a 15.000 stabilimenti balneari che insistono su 600 comuni costieri. Il tutto e' avvenuto senza alcuna gara di evidenza pubblica: le concessioni si sono trasferite nel corso degli anni da padre in figlio o vendute attraverso la creazione di società di gestione di servizi: una monarchia - racconta il leader ecologista -. Quanto ha incassato lo stato dalle concessioni sul demanio marittimo? 102 milioni di euro nel 2012, mentre nel 2010-2011 circa 90 milioni di euro e gli anni precedenti la metà. In sintesi lo stato incassa 3.400 euro a concessione, mentre gli incassi che gli stabilimenti balneari realizzano ogni anno in Italia si aggirano intorno ai 10 miliardi di euro. I canoni di concessione sono bassi in base alla legge 27 dicembre 2006 n. 296 comma 251 per le aree scoperte dovrebbero pagare 1,27 euro centesimo metro/q all'anno e per le aree dove insistono attività 2,12 euro metro/q anno. Un regalo! Ma nonostante ciò queste tariffe sono bloccate da una proroga dello stato che non applica questi deguamenti".


"Nonostante una legge dello stato italiano lo prevedesse in relazione anche ad una disposizione  europea del 1993, il governo negli ultimi 10 anni non ha provveduto a mettere nel rendiconto generale dello stato e quindi in bilancio le entrate derivanti dalle concessioni del demanio marittimo. Quindi e' venuta meno una somma negli ultimi 10 seppur inadeguata come abbiamo detto - continua -. Perche' questo non è stato fatto? Perche' c'e' un ritardo nell'accatastamento delle spiagge italiane? Se quelle cifre fossero state inserite nel rendiconto generale dello stato e qunidi del bilancio, avremmo evitato agli italiani qualche taglio, adempio alla sanità o al trasporto pubblico".

"Ma c'e' un altro aspetto che riguarda il consumo delle spiagge italiane degli 8.000 km circa di coste italiane, 4.000 km sono occupati dalle concessioni sul demanio marittimo che di fatto hanno espulso i cittadini o dal vedere il mare con una trasformazione dei lungomari in lungomuri o dal potere accedere alla spiaggia - aggiunge il presidente dei Verdi -. Un processo di privatizzazione, nonostante la legge garantisca il libero accesso al mare norma voluta da noi Verdi, e che gli organi proposti al controllo non fanno rispettare. Ma a quanto corrisponde il consumo di spiagge italiane in favore di questo processo di privatizzazione/cementificazione? Prendendo come esempio tipo una concessione da 2.000 metri quadri (le concessioni vanno da un minimo di 300 mq siano ad un max 40-50 mq) la superficie occupata/cementificazione e' di 60 milioni di mq pari a 6.000 ettari".

 

"Una cifra che non è paragonabile a nessun paese d'Europa. In Francia esiste una fondazione pubblica che si chiama Conservatoire di litoral che acquisisce coste e spiagge al bene comune, per non parlare dell'Inghilterra ma anche degli stessi Stati Uniti d'America culla del liberismo economico - conclude Bonelli -.Per fermare questo vero e proprio furto proposto dal Pdl noi Verdi siamo pronti alle barricate. Siamo pronti a mobilitarci e ad incatenarci al Parlamento per difendere un bene comune che appartiene a tutti"

 

Roma, 09 novembre 2013

 

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UFFICIO STAMPA

FEDERAZIONE DEI VERDI

 





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