ULIVI SALENTINI:
L’UE PRONTA AD AGIRE MA LA VERA PARTITA SI GIOCA A ROMA
Se il commissario Tonio Borg
rassicura il Ministro De Girolamo per l’attivazione del fondo emergenze, il
deputato L’Abbate (M5S) presenta una risoluzione in commissione Agricoltura
alla Camera per un corretto e funzionale utilizzo dei finanziamenti
Non si placa l’emergenza ulivi nel
Salento. Una piaga che rischia di propagarsi nel resto della Puglia e non solo
e che ha già visto il diretto interessamento del commissario europeo alla
salute Tonio Borg, il quale ha accolto il grido d’allarme del Ministro dell’Agricoltura
Nunzia De Girolamo. Il fondo di solidarietà comunitario per le emergenze
fitosanitarie, previsto dal regolamento UE 1040 del 2002,
verrà attivato e l’Unione Europea compirà ogni sforzo necessario per la
salvaguardia degli uliveti pugliesi. Ma la vera partita si giocherà a Roma,
dove un utilizzo non perfetto dei fondi potrebbe rallentare i tempi della
possibile soluzione e dell’identificazione delle vere cause che hanno portato
al disseccamento rapido delle piante, mettendo a rischio sopravvivenza circa
5mila ulivi. Cause sinora riscontrate, in parte, nel batterio Xylella
fastidiosa, verosimilmente coinvolto nel quadro eziologico come compartecipe e
non come agente primario, come sottolineato dalla stessa “Accademia dei
Georgofili” di Firenze. Per questo il deputato pugliese del M5S Giuseppe
L’Abbate ha presentato in Commissione Agricoltura una risoluzione per una
proficua sinergia degli enti coinvolti alla ricerca delle possibili cause e
soluzioni e per un utilizzo pregnante dei fondi a disposizione.
“Risulta fondamentale predisporre
tutte le misure necessarie a risolvere il complesso del disseccamento rapido
degli ulivi salentini – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Proprio
per questo è necessario un sapiente utilizzo delle risorse economiche a
disposizione. Sappiamo benissimo come vengono gestiti i fondi in Italia ed è
giunta l’ora di dare una sterzata al solito andazzo. Gli agricoltori hanno
bisogno di risposte efficienti, non di dispendio di denaro pubblico. È per
questo che abbiamo depositato questa risoluzione in Commissione Agricoltura che
impegna il Ministro De Girolamo a coinvolgere attivamente le istituzioni e gli
enti di ricerca che sinora hanno intrapreso il percorso scientifico, in
considerazione della proficua sinergia già messa in atto, per risolvere
positivamente un fenomeno che – continua L’Abbate – data la
rilevanza del settore olivicolo locale, si configura come interesse collettivo
e non soltanto dei produttori e conduttori di oliveti. L’emergenza non può
concedere di non effettuare una ricerca scientifica concreta, funzionale e tesa
alla ricerca delle vere soluzioni nonché delle reali cause che mettono a
repentaglio un patrimonio di tutti: è un rischio che gli agricoltori, in
primis, e i cittadini pugliesi non possono permettersi. Ovviamente qui parliamo
di ulivi e non di olio: la produzione pugliese rimane ottima perché questa
malattia colpisce le piante e non influisce minimamente sulle qualità dei
frutti”.
Chiara, intanto la profilassi
indicata dall’Osservatorio fitosanitario regionale, in collaborazione con gli
enti di ricerca locali e nazionali, per tentare di eradicare la malattia degli
ulivi. È emersa la necessità di circoscrivere la zona interessata (pari a
circa 8mila ettari) e di vietare la movimentazione di tutto il materiale
vegetale vivo infetto dalle aree interessate, escluso le olive da tavola e
quelle per l’estrazione dell’olio, posto che le acquisizioni scientifiche
escludono una qualsivoglia correlazione tra la presenza della malattia nella
pianta e la qualità del frutto. Tra le altre misure da adottare a breve:
l’effettuazione di drastiche potature e la bruciatura in loco dei residui e il
disseccamento in loco della parte legnosa tagliata prima di effettuare il
trasporto del materiale al di fuori dell’area infetta. Per prevenire il
fenomeno sulle piante sane, invece, sarà necessario adottare pratiche
agronomiche di lavorazione del terreno per consentire il miglioramento dello
stato vegetativo delle piante e per eliminare le erbe infestanti che possono
fungere da serbatoio del batterio per gli insetti vettori.