"A Taranto siamo arrivati al
paradosso: mentre il governo con numerosi decreti ha salvato l'Ilva, un'azienda
che inquina e, come dice la Procura di Taranto provoca malattia e morte, oggi
chiudono le aziende che producono sistemi per la produzione di energie
rinnovabili e pulite come la Vestas e la Marcegaglia fotovoltaico, lasciando
per strada più di 270 lavoratori". Lo dichiara il presidente dei Verdi e
consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli che aggiunge: "L'inerzia
del governo rispetto a queste due aziende è clamorosa e inaccettabile".
"Il decreto dell'8 agosto 2012, uno
dei tanti salva Ilva, prevede 70 milioni di euro di finanziamenti a tasso
agevolato per interventi di ambientalizzazione, riqualificazione e innovazione
per le aziende localizzate nel sito di Taranto - continua il leader ecologista
-. Si tratta di risorse sottratte al Fondo per Kyoto, ossia ad un fondo che
incentivava la riduzione dell'emissioni di gas serra: risorse che qualcuno
vorrebbe utilizzate per l'ambientalizzazione dell'Ilva".
"Chiediamo che quei 70 milioni
siano destinati immediatamente per salvare la Vestas e la Marcegaglia Fotovoltaico e il futuro dei loro lavoratori - conclude Bonelli -. Il governo
dimostri di non essere Ilva-dipendente e si spenda anche per salvare le aziende
della Green Economy che sono strategiche per il futuro di una città che deve
uscire dall'economia alla diossina"
Roma, 30 ottobre 2013
--
UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI
ILVA: INCHIESTA PROCURA TARANTO; ALLE
15.30 A TARANTO CONFERENZA STAMPA PRESIDENTE DEI VERDI ANGELO BONELLI
ORE 15.30 - SEDE TARANTO RESPIRA
TARANTO - VIA OBERDAN, 111
Oggi alle 15.30 a Taranto presso la sede
di Taranto Respira in via Oberdan 111 il Presidente nazionale dei Verdi e
consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli terra' una conferenza stampa in
merito agli ultimi risvolti dell'inchiesta della Procura di Taranto che ha
coinvolto, tra i 53 destinatari di avvisi di conclusione delle indagini, anche
il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il sindaco di Taranto
Ippazio Stefano.
Roma, 30 ottobre 2013
--
UFFICIO STAMPA
FEDERAZIONE DEI VERDI