Ancora una volta la chiarezza di intenti non sembra far
capolino in Via Martiri di Ungheria. Infatti ieri (Martedì) si è tenuto, presso
l'aula consiliare un incontro organizzato dalla II commissione permanente che
aveva ad oggetto il recepimento di eventuali osservazioni rispetto al nuovo
P.P.T.R che possono essere presentate entro il 6 novembre alla regione Puglia .
L'incontro, che a dire il vero non ha avuto un'affluenza particolarmente
rilevante, è sembrata una interessantissima lezione di un paio di ore di
diritto amministrativo, che però ha disatteso la ratio dell'incontro stesso e
cioè il recepimento di osservazioni concrete rispetto al piano adottato.
Conseguenza abbastanza logica data la fretta con cui è stato organizzato un
incontro aperto a tutti i cittadini che, data la materia ostica, avrebbe
presupposto un approfondimento maggiore. Ma si sa nel palazzo di città
evidentemente la sveglia non funziona come dovrebbe e adesso ci si ritrova a
venti giorni dalla scadenza per la presentazione delle osservazioni con una
amministrazione senza, ad oggi, nulla in mano. E soprattuto senza una giunta e
un sindaco che abbiano mai dichiarato, al di la del piano in questione, che
idea di sviluppo hanno per la città. Che tipo di urbanizzazione si può
prospettare nel nostro territorio, se e quando lo ius aedificandi (termine che
durante l'incontro è stato più volte pronunciato) può essere derogato dal
diritto a non vedere cementificato un territorio già altamente antropizzato.
Esiste ancora l'interesse pubblico a continuare a costruire pur avendo
immobili, anche di recentissima costruzione, vuoti? Fino a che punto
l'espansione della città può essere compatibile con l'agricoltura e con il
paesaggio rupestre? Governare una città significa anche guardare in avanti, avere
prospettiva.Queste sono questioni di rilevante interesse per il futuro del
nostro territorio, e sono questioni a cui una giunta composta prevalentemente
di tecnici del settore e un sindaco responsabile doverebbero dare una risposta