COMUNICATO STAMPA
il 16 settembre abbiamo
mandato una lettera al Governo, con minacce di lotte estreme. Nessuno ha
risposto nel merito delle nostre richieste. Il solo Sottosegretario Fadda ha
convocato un tavolo tecnico per il 9 ottobre, a tempo scaduto e con ordine del
giorno che esula dalle nostre priorità.
Un tema proposto è stato:
"criteri di omogeneità delle prestazioni delle cooperative che operano
nell'assistenza domiciliare". Non ci frega niente, parafrasando il
Presidente Napolitano.
Abbiamo detto sempre che
siamo noi che dobbiamo scegliere i nostri assistenti, non è una nostra priorità
discutere di cooperative.
Noi vogliamo un'incontro con
rappresentanti politici qualificati di questo Governo, per discutere il nostro
progetto e le nostre priorità (alleghiamo la lettera dove c'è tutto).
Abbiamo profondo rispetto
per funzionari e dirigenti, ma a noi serve una decisione politica, il punto
tecnico verrà dopo.
Abbiamo assistito alla
processione per Lampedusa di vari rappresentanti del Governo, tutti straziati e
commossi da una tragedia annunciata. Mi chiedo e chiedo, ma perché non prendono
decisioni drastiche concrete?
Basterebbe farli
venire con traghetti di linea, starebbero tre giorni in Italia, poi, visto che
non c'è trippa per gatti, andrebbero nel nord Europa, dove esiste civiltà
concreta. Noi verremo da Voi, non dovrete scomodarvi, dalle 10,30 del 22
ottobre 2013 saremo davanti al Ministero dell'Economia.
Speriamo che leggiate
finalmente il nostro progetto e le nostre priorità. Speriamo che mettiate in
piedi una delegazione politica: Economia, Lavoro e Sanità. Speriamo che siate
ragionevoli e oculati.
Vi proponiamo una
nostra delegazione che comprenda anche l'Assessore alla Sanità Sardegna, Simona
De Francisci, e il Consigliere Regionale, On. Marco Espa, basta una telefonata
e loro verranno. Vi illustreranno il Modello Sardegna, che funziona.
Non vogliamo dettare
condizioni, ma siamo stufi di vivere in un paese incivile con un Governo
ipocrita che non prevede programmi per la disabilità.
Certo avete pomposamente
fatto un documento, con tante affermazioni di principio, i cui costi sarebbero
pari a due miliardi, peccato che non abbiate stanziato un euro.
Se non ci sarà un
incontro concreto, con impegni precisi, scritti, con date e certezze, rimarremo
in presidio permanente. Faremo lo sciopero della fame e della sete, alla fine
ci staccheremo il respiratore non caricando le batterie.
Non dovrete prendere aerei,
potrete fare la sceneggiata del pietismo a Roma, dopo niente sarà come prima,
sarete la vergogna mondiale.
Badate bene che non è
una minaccia, è una certezza, noi non facciamo annunci, non abbiamo nulla da
perdere, siamo di parola. Un sardo è fedele agli impegni presi, e pure i miei
compagni di sventura.
Monserrato, 13 ottobre 2013
Il segretario
Salvatore Usala
Comitato 16 Novembre Onlus
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Adesioni presidio permanente
LETTERA APERTA AL GOVERNO del 16-09-2013